Ancora un giorno dedicato alla lotta alla droga, ma servirà a qualcosa?
Ci vorrebbe un forte richiamo a non farne uso. Ma qualcuno sentirebbe?

Nonostante la straordinaria quantità di iniziative messe in campo dai servizi, dai Comuni e dalle scuole, i consumi crescono; e tutte le previsioni ci dicono che continueranno a crescere anche nei prossimi anni. Tutti ormai notano che vi è una straordinaria corrispondenza fra i consumi di droghe ed i cosiddetti «nuovi stili di vita» improntati alla smania del successo o all’esaltazione del piacere che pure hanno tanti adepti in tanti strati della popolazione e non certo solo tra gli adolescenti o tra i disagiati. Tutti hanno sotto gli occhi l’incredibile offerta di sostanze che ormai ha le caratteristiche di un moderno supermercato: i grandi sforzi delle forze di polizia ci fanno scoprire centrali dello spaccio, laboratori, depositi di chili e chili e di “roba”. Ma se non ci fosse la domanda, a volte impetuosa di droghe, le strategie di marketing fallirebbero.
Invece la domanda c’è e cresce: questo è il problema .

L’esordio con le droghe è precoce, anzi precocissimo: i primi cominciano già alle ultime classi delle elementari, ma lo fanno con il tabacco o l’alcol, droghe legali! Altro problema.

Poco dopo avviene l’iniziazione alla cannabis come una sorta di rito passaggio all’età adulta. Poi da adolescenti cannabis ed alcol si mescolano. Né dimentichiamo la straordinaria diffusione della cocaina tra i giovani o l’ecstasy consumata ai rave che nascono spesso all’improvviso in luoghi appartati nelle campagne o in riva al Po o nelle case private con le chiamate fatte di tempeste di sms. E nonostante abbia un’immagine corrosa dai troppi anni di storie di malattia e di marginalità, nel market delle droghe c’è anche qualche giovane che inizia a fumare eroina. Se la diffusione quantitativa inquieta è l’aspetto qualitativo che spaventa. Alcol e cannabis sono spesso consumati in pubblico: un po’ per provocare, un po’ perché chi lo fa pensa che sia normale. . .

Poi col passaggio dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore specie per chi si sposta in città avviene un altro momento critico. Capita di ascoltare genitori, impotenti, che si trincerano con «fanno tutti così, speriamo che il mio non esageri!» . E poi c’è l’uso improprio di psicofarmaci e di farmaci prestazionali.
Siccome nel futuro ci saranno più droghe e più consumatori è necessario promuoverne conoscenza e consapevolezza degli effetti e dei rischi.

Ma l’uso più o meno occasionale di una grande quantità di droghe legali o illegali durante lo stress della vita o i momenti di svago può essere letto scollegato dalla questione sociale più generale? Di sicuro no! L’uso di droghe si lega alle violenze che subiscono le donne e tanti bambini in famiglia; si lega agli incidenti sulle strade, alle violenze di branco o al bullismo. Ecco allora il punto su cui ci si dovrebbe esprimere. C’è chi si limita a prendere atto della tendenza al crescere dei consumi di droghe e si adegua; immagina un domani in cui il consumatore, diventato “intelligente”, sceglie consapevolmente le droghe in funzione dei suoi obiettivi. C’è invece chi non accetta questo tipo di futuro in cui prevalgono gli egoismi individuali mentre la qualità delle relazioni fra le persone viene messa da parte. Nonostante i tentativi di negazione che fanno certi “bacchettoni”, tutti siamo circondati dalla presenza di droghe: non c’è luogo di aggregazione che possa considerarsi immune. E’ bene allora decidersi e dire chiaro quale futuro si desidera: questo sarebbe un buon modo di impiegare il 26 giugno.