(NdR: la pubblicazione di questo lavoro è stata a lungo valutata. L’oggetto sembra non completamente attinente con le aree di interesse di P/D. In realtà l’esatta rilevazione dello stato di chi si dichiara avere subito abuso è attinente, eccome!, con le dipendenze. Il restauro della dignità individuale che può essere operato con un buon ascolto delle vittime di abuso rientra a pieno titolo tra le attività di prevenzione secondaria delle dipendenze, e non solamente, che sono tra gli esiti a distanza più probabili delle storie di abuso; ma anche l’imparare a discriminare tra dichiarazioni attendibili e no è un patrimonio tecnico che sarebbe bene acquisissero tutti gli operatori delle dipendenze troppe volte strumentalizzati da assistiti fraudolenti; ed infine l’imparare a guardare oltre la storia di dipendenza ed allargare lo sguardo alla violenza che può accadere in famiglia o fuori dovrebbe fare parte della pratica quotidiana di ogni servizio per le dipendenze. Tenuto conto di questi elementi ci è parso che l’articolo fosse di grande interesse per P/D. Seguiremo anche in futuro questa linea di studio e di apprendimento)

Riassunto
Troppe volte si tratta della materia dell’abuso sessuale e delle procedure giudiziarie ad esso collegate con una sequenza di pregiudizi scientifici che poco condividono con un approccio scientifico.
La complessità della valutazione richiede che l’accertamento venga effettuato non da un semplice “testista” o “tecnico” della valutazione della personalità, come spesso presumono Giudici ed Avvocati, ma da un esperto della relazione e della comunicazione, consapevole della differenza tra un approccio mirato alla collocazione nosografica del soggetto in una certa categoria diagnostica, e un approccio dinamico, capace di cogliere in modo articolato la complessità della condizione della persona nella sua relazione con il contesto.

Abstract
Too often sexual abuse in the judicial procedures is connected with a sequence of “scientific” prejudices that don’t share a little with the scientific approach.
The complexity of the assessment requires the determination is made not by a simple “technical tester” of personality assessment, as is often presumed by judges and lawyers, but from an expert on the relationship and communication, aware of the difference between a nosographic approach and a dynamic approach, able to grasp the complexity of the person in his relationship with the context.

Nizzoli Umberto, Quintino Katia (estratto da Personalità/Dipendenze ed.mucchi editore, pg. 163, Volume 15 fascolo 2 -2009)