Adesso prendiamo un altro settore di ricerca. “Eventi traumatici nell’infanzia sono documentati nelle storie di almeno il 98,6 per cento dei giovani delinquenti”, ha detto Macy dell’APA.

Evidentemente c’è qualcosa che non va. Oggi si cerca di reprimere la violenza dei giovani che però sono stati (più che spesso) maltrattati. Non sarebbe meglio curare prima il loro trauma?

Dovremmo smettere di chiederci, cosa c’è di sbagliato in questo giovinastro? Per porci la domanda: che cosa gli è successo?

Anche se allarghiamo il campo ai delinquenti adulti vedremmo che molti di loro hanno subito maltrattamenti da bambini, cioè hanno avuto pessimi genitori.

Chiediamoci: qual è il modo più efficace per produrre un delinquente sociopatico? Li si alleva con una combinazione di esposizione a traumi nell’infanzia con la frequenza di ambiente socialmente tossico.

Troppo spesso ci si limita ad etichettare le conseguenze del maltrattamento infantile, l’azione aggressiva e violenta del ragazzo o della ragazza.

A causa del modo in cui il cervello si sviluppa, gli adolescenti hanno difficoltà a controllare la loro impulsività, a prendere buone decisioni e ad anticipare le conseguenze delle loro azioni.

Ma per una società sana che cerca di offrire benessere ai suoi cittadini è più importante affrontare il trauma che sta alla base degli atti violenti di molti giovani che limitarsi a etichettare come disturbo della condotta, disturbo antisociale di personalità o sociopatia. Quanto più si accettano queste etichette diagnostiche, in particolare per i bambini, più si è sulla strada della spersonalizzazione e disumanizzazione dell’altro.

La ricerca è chiara nell’evidenziare che il trauma ha un’influenza negativa sullo sviluppo del cervello.

I mondi della pratica clinica e della legge spesso non riescono a riconoscere il ruolo del trauma nella violenza.

Ancor prima di punire i colpevoli occorre trovare assieme i modi per prevenire gli abusi sui minori, rispondere ai bambini in difficoltà e prevenire la violenza in famiglia.
APA, di cui mi onoro di fare parte, ha un programma sulla genitorialità rivolto a tutti, cioè di prevenzione e formazione universale: agisci per fare crescere bambini sani. E’ un programma basato su evidenze scientifiche e prove di efficacia.

Umberto Nizzoli