I social.

Se ne parla spessissimo; molti ne sembrano desolati, alcuni sono disperati. I ragazzi passano ore connessi a internet col naso sullo schermo dello smartphone o del tablet. Alcune famiglie si sentono rotte dall’invasione della rete, i figli non guardano neppure il piatto

in cui mangiano, poi corrono alla consolle, spesso chiusi in camera loro, a fare che? A chattare, a guardare, a postare. Specie se sono adolescenti diventa difficile mettere limiti, opporsi suscita reazioni che complicano la vita in famiglia. Finisce che si subisce nel silenzio sordo della disapprovazione e della impotenza.

Ma è giusta fare così?

I social media possono aiutare gli adolescenti e addirittura favorire uno sviluppo sano, ma possono anche danneggiarli e sicuramente creare rischi.

Diventa allora fondamentale concentrarsi su come gli adolescenti utilizzano i social media e sul tipo di contenuto che vedono.

Un genitore si suppone che sia l'esperto, diciamo così, rispetto al figlio o alla figlia. Un genitore dovrebbe conoscere quali esperienze si adattano ai loro punti di forza o alle loro vulnerabilità.

Bisognerebbe quindi aiutarli ad essere utenti intelligenti dei social media, evitando i danni e ottenendo i massimi benefici.

Un buon genitore tiene ben conto che i cervelli in via di sviluppo possono essere particolarmente vulnerabili a specifiche funzionalità dei social media.

Allora vediamo.

Comunicare con gli amici sui social può essere utile per lo sviluppo del pensiero; inoltre si ha la possibilità di apprendere nuove abilità sociali e sviluppare relazioni più complesse di quel che offre la classe o il paese.

Di converso, oh Santo Cielo quante contraddizioni popolano questo tema!, il pulsante “Mi piace”, i like e l'uso dell'intelligenza artificiale per promuovere lo scorrimento veloce tra una pagina e l’altra possono essere pericolosi per lo sviluppo del cervello.

Lo sviluppo della mente e in specifico del cervello umano inizia ben presto nel grembo materno e prosegue fin ben dopo la maggiore età. Durante il periodo della adolescenza il cervello fa straordinari cambiamenti. Nella prima adolescenza, le regioni del cervello associate al desiderio di attenzione da parte dei coetanei diventano più sensibili. I social media possono sfruttare quel desiderio. Nel frattempo, le aree cerebrali importanti per l'autocontrollo non si sono ancora sviluppate completamente. Infatti a quell’età le reazioni sono più intense e l’autocontrollo pecca, che fa il bello della esuberante spontaneità adolescenziale. E’ ovvio che una iper-stimolazione rende i nostri ragazzi e le nostre ragazze più irrequieti e irrequiete e in qualche caso, molti casi, mandarli fuori controllo.

Va allora da sé che bisognerebbe limitare l'uso dei social di quelle piattaforme che includono i conteggi dei Like incoraggiando un uso spasmodico.

Bisognerebbe limitare il tempo di esposizione; tra le impostazioni della maggior parte dei dispositivi si trova il pulsante per farlo. Meglio se ne discuti prima col figlio o la figlia; se glielo spieghi bene, troverà gusto a iniziare a padroneggiare i limiti.

Bisognerebbe impedire, questo sì, impedire, di stare davanti allo schermo quando dovrebbe dormire. Non va bene che l’uso dei social interferisca con le solite otto ore di sonno.

Bisognerebbe limitare le pratiche di fare chat, specie con estranei;

L'esposizione a contenuti per adulti va limitata; evitarla è praticamente impossibile, ma non dovrebbe passare inosservata o rimanere nel silenzio dei temi tabù. Loro li guardano e se il genitore, per vergogna?, li evita, loro sono abbandonati davanti a quelle esposizioni.

Se parliamo di bambini bisognerebbe consentire loro l’uso di social solo quando almeno un adulto è a casa: può tenere d'occhio le attività online del piccolo e della bimba.

Bisognerebbe fare il monitoraggio dei post lasciati sui social e dei contenuti visualizzati.

Un buon genitore si impegna in discussioni continue con i figli e le figlie adolescenti su come utilizzare i social in modo sicuro e utile. Questo è difficile per molti genitori poiché spesso ignorano piattaforme e loro funzioni. Dovrebbero perciò impegnarsi a imparare il nuovo mondo frequentato dai figli e dalle figlie e i linguaggi che vi passano.

Un buon genitore modella un uso sano dei social.

Bisognerebbe dare un buon esempio evitando, che so?, di utilizzare i social quando si è a tavola o quando si sta parlando in famiglia.

Bisognerebbe discuti coi figli e le figlie su come e perché si usano i i social: hanno diritto di saperlo. Non puoi pensare di porre a loro dei limiti mentre per te è consentito usarlo come e quando ti pare. Bisognerebbe quindi dire apertamente i limiti per l'uso dei social media per se stessi; casomai incoraggiando i figli a seguire il tuo esempio.

Bisognerebbe imparare a fare attenzione all'uso problematico dei social; smettila di fare discorsi moralistici contro i tempi moderni. I social ci sono, fanno parte del mondo; di quello dei figli di sicuro. Allora impara a conoscerli, imparar ad usarli bene e insegna s come usarli. Questo è fare il genitore in tempi così convulsi come lo sono i nostri.

Se lo si impara si può cogliere in fretta se ci sono segnali che il figlio o la figlia stanno usando male i social. Accorgiti in fretta se l'uso dei social interferisce con le routine e gli impegni quotidiani, come la scuola, le amicizie e le attività extrascolastiche.

Succede che molti adolescenti scelgano i social piuttosto che le interazioni sociali di persona.

Accorgiti se l’uso dei social impedisce di avere otto ore di sonno ogni notte.

Accorgiti se impedisce l’impegno in una regolare attività fisica.

Se poi continuano a utilizzare i social anche quando esprimono il desiderio di smettere o arrivano a provare un forte desiderio di gettare un occhio ai social per controllare se qualcuno ha postato qualcosa o se addirittura mentono o usano comportamenti ingannevoli pur di trascorrere del tempo online, allora preoccupati. Si sta rischiando di passare da un mal uso a una franca sofferenza patologica: esiste infatti la Internet addiction, che è una dipendenza che può essere anche molto severa. Se si è arrivati a questo punto occorre rivolgersi, e in fretta, a uno specialista di fiducia.

Mi accorgo di avere scritto molti bisognerebbe. Bisognerebbe. L’elenco è lungo, ma se un genitore comprende i pro e i contro che il mondo dei social apre sotto i piedi della crescita del figlio e della figlia, fa tutto quel che serve per aiutarlo e aiutarla a crescere bene.