L’adolescenza è da sempre un’epoca di straordinari cambiamenti. Riguardano tanto la persona adolescente quanto il nucleo familiare cui appartiene.

È noto quanto l’adolescente viva in tale periodo un insieme integrato di cambiamenti riferiti non solo ad un prima (l’infanzia) e ad un dopo (l’età matura), ma anche a un dentro (l’individuo) e ad un fuori (l’ambiente sia micro che macro che lo circonda): i cambiamenti avvengono a livello biologico, in particolare somatico ed ormonale, intrapsichico, intellettuale, emotivo, relazionale e spirituale.

Il passaggio dall’infanzia all’età adulta è evoluto nel tempo, presentandosi diversamente nei vari periodi storici. Oggi si assiste tuttavia ad una trasformazione senza antecedenti all’interno della società, che porta i nuovi adolescenti e le loro famiglie a confrontarsi con nuove possibilità e nuovi limiti precedentemente impensabili.

L’adolescenza si costituisce operando in tre tempi articolati fra loro:
il tempo dei cambiamenti, quello delle scelte e quello degli investimenti sull’identità.

Il divario tra maturità fisica e maturità sociale si sta allungando, il che costituisce una delle fonti di disagio per gli adolescenti. Infatti il periodo di dipendenza sociale si dilata a causa delle modificazioni della nostra società. Servono studi più prolungati, mancano le opportunità di lavoro: il giovane dipende più a lungo dalla famiglia. Come se non bastasse il momento del raggiungimento della maturazione fisico-sessuale si sta costantemente anticipando: la forbice si allarga.

Il cambiamento si riflette anche nello svolgersi di tre compiti fondamentali legati al bisogno di crescita e di espansione delle competenze.

Il primo è il processo di “diventare soggetto” nei confronti del sistema di relazioni che aveva durante l’infanzia. Diventare soggetto fa confrontare i valori che prima erano di riferimento. Questo processo avviene nella relazione con gli altri soggetti delle famiglie, tradizionali e “nuove” che siano.

Il secondo riguarda la costruzione di un’immagine del nuovo corpo e la conseguente necessità di definire i valori dell’identità di genere, nonché il tipo di sessualità che si preferisce. Stanno emergendo nuove aspettative e nuovi valori, da cui derivano fenomeni e comportamenti a volte difficili da valutare e da accettare. Sta di fatto che si sono allargate le possibilità di scelta; il che non fa che accrescere le incertezze.

Il terzo compito riguarda la costruzione di nuovi legami affettivi e sociali. Con l’uscita dal sistema delle relazioni familiari ed indossando il nuovo corpo e la definitiva identità di genere, l’adolescente sente il dovere ed il desiderio di costruire nuove relazioni con amici, gruppi e di coppia.

Quando si sottolinea la difficoltà ad essere adolescenti oggi non si dimentica che i nostri odierni adolescenti hanno un compito affascinante e spaventoso al contempo: hanno la stessa struttura mentale dei ragazzi di sempre: quella che avevamo noi o i nostri padri. Siccome in questo periodo della vita si completa la costruzione della personalità tramite i processi relazionali, chi si costruisce oggi non ha i punti di riferimento che avevano i predecessori e per giunta non sono neppure stabili. Insomma devono crescere con sfide inaudite. Per forza sono sperimentatori, se vogliono formarsi; altrimenti rimangono infantili oltre il tempo.

Tutto ciò aumenta notevolmente la possibilità di crisi.

Non solo i giovani, ma anche i genitori e gli altri educatori hanno bisogno di sviluppare la ricerca e la creatività per comprendere e sostenere questi processi di formazione e di crescita. E’ inevitabile incontrare delle difficoltà, è probabile che appaiano manifestazioni di disagio e di chiara sofferenza o che esplodano le condotte a rischio. A ben guardare molti di questi comportamenti sono la risposta illusoria per realizzare i compiti di sviluppo tramite inverosimili sfrontate scorciatoie, negando l’insicurezza e boriosamente svalorizzarle. Sono frequenti quei giovani con comportamenti straordinariamente incoerenti e mutevoli di umore, alto e basso improvvisamente, e di contesto, bravi ragazzi in uno e devianti in un altro luogo. Si formano personalità ferite, capaci di enormi slanci e di pericolose cadute: esprimono un conflitto fra molteplici Sè che non hanno saputo trovare il modo di integrarsi. Persone schiacciate fra desideri incompatibili l’un l’altro, perennemente insoddisfatte, a volte scontrose altre volte ripiegate su sé stesse. Attraversate da sentimenti molto forti che impediscono di trovare un assetto di calma e di quiete; il dialogo interno non decolla, rabbiose reazioni strappano le relazioni con possibilità di perdita del contatto con la propria interiorità. Può allora capitare che non riesca più a capire chi è e che cosa vuole. Ci sono casi di ragazzi che fuggono in un oggetto o in un ruolo che scelgono di interpretare, rovinosamente. Ci sono ragazzi schiacciati dalle rappresentazioni mentali dei vari Sè che si intralciano e dalla cui penombra sembra, mostruosamente apparire un tratto o un orientamento che non si vorrebbe mai e poi mai avere; allora non riconoscono più sé stessi, si sentono perduti. Gli adolescenti scoprono spesso di essere diversi da come volevano essere: ne ricavano molto stress.

Un esito positivo del processo di crescita adolescenziale permette di costruire nitide rappresentazioni di Sè, del proprio corpo e della propria identità di genere.

L’incertezza in cui si vive tutti ma in cui crescono gli adolescenti odierni genera un panorama di riferimenti improbabili: non è strano sentirsi soli, abbandonati senza adulti veri, quelli che possono sostenere quando c’è il bisogno. Ci può essere chi ricerca altri supporti per colmare questa carenza, droga, alcool, sesso, gioco d’azzardo, internet e cibo, creando nuove dipendenze. Sentimenti di vergogna, di rabbia, di paura o di speranza particolarmente intensi solidificano questi disturbi del comportamento. La rapida diffusione delle nuove tecnologie fa il resto impattando lo sviluppo affettivo e relazionale degli adolescenti, ed amplificando le condotte disturbate dei soggetti più vulnerabili. Per questo si diffondono le dipendenze da Internet in adolescenza.

La sfida che ci deriva come adulti è di dimensioni enormi; anche questa è entusiasmante e spaventosa. Più l’adolescente è in difficoltà, più è importante che si costruisca una rete che ripara la discontinuità del mondo. C’è bisogno di una alleanza fra famiglia, educatori e terapeuti per reggere la sfida.

Umberto Nizzoli