Il nuovo DSM-5 presentato in maggio 2013 ha deluso quanti si attendevano di vedervi scritta l’Obesità fra i quadri diagnostici. Tra i motivi che hanno causato ben due anni di ritardo nell’uscita della nuova stesura del Manuale diagnostico più diffuso, il DSM appunto giunto alla sua quinta stesura, si diceva che vi era la volontà di evitare uno smacco colossale ai cittadini americani, obesi nel 38% dei casi. Considerarli per ciò stesso malati mentali avrebbe fatto ascendere la prevalenza dei soggetti con disturbo mentale attivo ad oltre la metà. Troppi per una nazione che guida il mondo e controlla di fatto lo sviluppo delle conoscenze scientifiche. Troppi, avendo già una prevalenza di persone con disturbo mentale del 22,4%, SAMSHA 2013. Troppi per una sola categoria diagnostica: da soli gli obesi sarebbero più di tutti gli altri malati mentali calcolati assieme.

Comunque è indubbio che l’Obesità sia dannosa per le conseguenze mediche e psico-sociali che comporta.

Importanti fattori genetici interagiscono con fattori individuali ed ambientali e, sebbene sia possibile riconoscere alcuni meccanismi di tipo centrale che potrebbero sostenere l’ipotesi di disturbo mentale dell’Obesità, non vi sono attualmente elementi di tipo patognomonico che possano confermare questa ipotesi. Alcuni sottotipi di Obesità sono invece includibili nei disturbi mentali ad esempio il BED (Disturbo da Alimentazione Incontrollata), che è passato, questo sì, dall’appendice del DSM IV – TR (APA, 2000) all’elenco dei disturbi alimentari nel DSM-5. Quindi, l’Obesità rimane pertanto un disturbo medico anche se è fortemente influenzato da fattori psichici e comportamentali.

Nonostante l’esclusione dal DSM va notato che oltre il 30% delle persone obese presentano un Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED). Il 92,4% degli adulti con diagnosi di BED descrive sé stessi come “dipendenti dal cibo” o “mangiatori compulsivi” e simultaneamente incontrano i criteri del DSM IV per dipendenza da sostanza quando il termine sostanza è riferito al cibo, questi risultati dovrebbero essere intesi come un sostegno all’ipotesi del riconoscimento del BED come una dipendenza.

Il BED è un disturbo alimentare travolgente: la persona ha ricorrenti assunzioni smodate di cibo ingurgitando fino a sentirsi scoppiare. Rabbia, frustrazione, depressione sono i sentimenti più frequentemente vissuti. Frequenti sono altri disturbi mentali concomitanti.

Orbene anche se l’obesità non può essere, in sé, considerata un disturbo mentale è evidente che molti obesi hanno un disturbo mentale che meriterebbe di essere affrontato.