La sinestesia, un fenomeno strano ma non rarissimo Umberto Nizzoli Crescere per diventare lettori del mondo, di quel che accade e di quel che c’è. Ci sono forme e modi di essere strani, inusuali, ma non per questo meno umani. Alcuni hanno probabilmente già sentito parlare di sinestesia, o almeno delle sue forme più comuni come è il caso delle persone che vedono i colori quando sentono la musica. Ma la sinestesia è molto più varia di quanto le persone possano immaginare. Parole che sanno di caramelle all'arancia o di cioccolato. Musica che proietta colori brillanti e scintillanti. Numeri che accompagnano personalità e storie di vita piena. Queste sono tutte forme di sinestesia, la condizione neurologica in cui sensi come il gusto, il tatto, l'olfatto e la vista si collegano o addirittura si fondono. I resoconti storici delle persone con sinestesia risalgono a centinaia di anni fa. Ma è solo negli ultimi decenni che gli scienziati sono stati in grado di utilizzare l'imaging cerebrale

e altri metodi di ricerca moderni per comprendere meglio come funziona la sinestesia e perché potrebbe verificarsi. Allora, come è avere la sinestesia? Cosa potrebbe causarla? E in che modo il cervello delle persone con sinestesia differisce da quello delle persone senza di essa? Cosa possiamo imparare più in generale sulla mente umana dallo studio di questo fenomeno e di altre differenze sensoriali? C’è chi scrive che ne esistano 128, ma è abbastanza difficile stimare esattamente quanti tipi di sinestesia ci siano perché alcuni potrebbero essere inconsci; perciò si conoscono meglio quelli che le persone avvertono più facilmente. Probabilmente si crede che i tipi più comuni di sinestesia siano quelli che innescano percezioni cromatiche insolite, come ad esempio sperimentare i colori quando si leggono le parole o si guardano i numeri o si ascolta la musica; per alcuni è più facile avvertirli mentre corrono o nuotano. C’è chi sperimenta sapori che riempiono la bocca: si sta leggendo e la bocca viene percorsa da sensazioni gustose o orribili di frutta candita o di cibi scaduti. Oppure ancora si sta facendo una passeggiata e si sente un gradevole profumo di fiori o casomai di una buona pasta al sugo; oppure gli odori sono spiacevoli, di urina o di vomito e così via. Ci sono molti diversi tipi di sinestesia. Possono innescare colori, sapori, odori, consistenze, sensazioni corporee. Anche i nomi possono avere un sapore o un odore o un colore o tutte queste cose assieme. James Wannerton è un sinesteta particolare: è il presidente della Synesthesia Association inglese e ha preso parte a molte attività di sensibilizzazione per aiutare le persone a comprendere la condizione. Per lui, ad esempio, il nome Julia sa di caramelle all'arancia. Ci si è chiesti, le persone con sinestesia che ascoltando della musica vedono dei colori, vedono effettivamente i colori nel mondo che li circonda o la loro è una autosuggestione, un qualcosa nella loro mente? Mike Dixon e Daniel Smilek psicologi del dipartimento di Waterloo in Canada sono stati in grado di riconoscere e distinguere due tipi di sinesteti, quelli proiettivi e quelli associativi. Questi ultimi sperimentano i colori come una sorta di forte immaginario mentale interno, mentre quelli proiettivi vedono i colori proiettati nel mondo esterno. Anche le emozioni possono avere un colore o un odore o un sapore o un suono. Un altro studio importante è quello di Simon Baron-Cohen specialista delle menti autistiche; ha per primo stimato la prevalenza della sinestesia nella popolazione generale, era sul finire del secolo scorso. Recenti ricerche dicono che orientativamente la sinestesia è provata da almeno il 4,4% della popolazione, più o meno 1 persona su 23 ha la sinestesia. I tipi di sinestesia sono tanti e possono sembrare bizzarri: c’è chi vede il tempo o i numeri o le lettere mappati nello spazio. Chi sente una personalità per lettere, numeri, giorni della settimana, mesi dell'anno. La cosa affascinante è che la mente umana nelle sue prime fasi di sviluppo in epoca intrauterina e poco oltre non ha ancora differenziato i circuiti sensoriali, per cui prova sinestesia fisiologicamente. Gli adulti con sinestesia hanno mantenuto, in tutto o in parte, quella qualità neonatale.