Ogni giorno il sistema anti-spam della mia azienda, l’AUSL di Reggio Emilia, mi evita di leggere un centinaio di pagine web che propongono l’acquisto di medicine: mille grazie, mi fa guadagnare tempo.

Però la questione è che la mancanza di regole sulla vendita di prodotti farmaceutici online sta mettendo la gente a rischio. C’è chi si è preoccupato di fare una ricerca su oltre 3.000, sì, dico tremila, siti web che vendono medicine e ha scoperto che ce n’è di improbabili, di superate e di falsificate: più della metà non salvaguarda in alcun modo il cliente. Bisognerebbe trovare un modo, introdurre un marchio (?), per aiutare i consumatori ad identificare i siti sicuri. Si badi che i siti seri, che pure esistono e che non vanno condannati sono pochissimi, i ricercatori ne hanno trovati meno di una decina! Tanti altri, migliaia, vendono farmaci a prezzi così bassi che fa pensare a falsi.

Ma in tutti i casi bisogna mettere attenzione ai nuovi fenomeni che sorgono con l’acquisto online.

Prendiamo ad esempio i prodotti per combattere le difficoltà erettili, possono essere di facile abuso, e possono sommarsi all’uso di sostanze stupefacenti illegali.

Oppure i prodotti per perdere peso: possono essere assunti in quantità smodate e da persone già sottopeso, maniache e spaventate di essere troppo grasse.

La pubblicità di questi siti sfrutta il fatto che non servono prescrizioni per comprare le medicine.
Chi ha studiato internet ha stimato in cento milioni la media quotidiana di ospiti dei siti per un giro di affari di quasi quattro miliardi di euro all’anno.

La gente sta mettendo la propria salute in pericolo comprando molecole note e ignote online.
Forse un domani quando le cose saranno ben regolate ed i clienti saranno ben informati le cose si presenteranno in modo diverso, ma oggi tutte le persone serie raccomandano i cittadini di essere molto prudenti nel comprare le medicine su Internet.

Si badi che oltre alle medicine molti siti offrono prodotti naturali con effetti stupefacenti.

Allora si capisce come questi nuovi fenomeni si combinino con una domanda di sostanze molto sostenuta: il mercato delle sostanze si incontra con la domanda di nuove emozioni.

Sta diventando un fenomeno di massa, ma sta portando molte persone fuori dall’autocontrollo con le conseguenze personali e sociali che spesso vediamo riportate sui giornali. Credo che si imponga un grande sforzo educativo e culturale per permettere alle persone di usare le nuove tecnologie senza diventare zimbelli sfruttati.