Kadare Ismail, Aprile spezzato, La nave di Teseo, seconda edizione, 2021

Un libro travolgente. Scritto in maniera efficacissima. Profonda.

Frasi come fossero fucilate. Con un linguaggio poetico, immaginifico.

La storia drammatica di un giovane che si deve piegare al rispetto di tradizioni millenarie che  vincolano, tutti e tutto, nel sangue dello faide infrafamiliari, intrafamiliari, tribali. Le faide delle popolazioni che abitano l'altipiano dell'Albania.

Sembra di vedere – sì vedere, tanto il racconto è vivido - storie di alcune zone del centro della Sicilia in cui l’identità individuale coincide con l’identità della “a’ robba”

Nulla può sottrarvisi. Tutto è previsto. Scorre. Drammatico. Delle uccisioni, delle ritorsioni. Kadare descrive un mondo arcaico che nutre la vita con il sangue della morte.

Un viaggio antropologico di una giovane coppia innamorata finisce in modo imprevedibile. Vanno, curiosi, a riscoprire le radici. La Storia, va scritta con la S maiuscola tanto è grandiosa, dei popoli del Nord. Vanno alla scoperta in un viaggio immersivo, come viaggio di nozze.

La trama delle esecuzioni, delle decisioni, delle vendette, delle confrontazioni, dure, apocalittiche. Delle notti fredde scivola progressivamente nell'animo della coppia, allontanandola.

Lei precipita nel gorgo della passione. Attratta dall'ineluttabile. L’erotizzazione dell’indicibile della morte, del morto che sa che dovrà essere sacrificato, trascorsi i trenta giorni dall’esecuzione che lui aveva dovuto fare e che lo aveva trasformato da giustiziere a vittima senza che nessuno potesse opporvisi. Anzi, La sua famiglia, i suoi cari sanno, vogliono, credono che ciò debba essere. Per sempre.

La lettura veloce segue i percorsi di una storia millenaria immersa, congelata, nelle tradizioni. Che vedono nell'ospite una rappresentazione del divino a cui ogni cosa deve essere assoggettata.

Gjorg è il personaggio centrale di questa storia. Un giovane con tendenza alla indolenza, timido, ma nel profondo dubbioso e libertario che però è costretto dalla forza della tradizione, dei legami con la storia della famiglia; dai dettati della legge dell'Altipiano a fare quello che non avrebbe mai voluto fare. Ma che non poteva non fare. Soldati in terra per realizzare una volontà terribile, inflessibile e oscura.

La storia si svolge in un mondo tra il reale e il fantastico. Come nei tempi omerici. Le condizioni durissime di vita. Le abitazioni sobrie, spoglie, fredde, gelide.

I ruoli duramente assegnati, che prevedono uno schema di comportamenti rigidi, indiscutibili. Richiama questo libro il Mishima della vita è una maschera.

Dove i dettati, soprannaturali?, prevedono cose le persone debbano fare anche con l’esporre se stessi alle conseguenze più drammatiche.

Ineluttabilmente.