Rabbie Autolesive
Chi ricorda il sogno del ’68, sa delle attese di scuole senza più élite o diversi e della salute finalmente ridata a tutti, anzi nelle mani di tutti nei comitati sociali di gestione. Un sogno simile era apparso durante la Rivoluzione francese quasi 200 anni prima: mai più ospedali, mai più malati.
La rabbia per le ingiustizie e le diseguaglianze si esprimeva nel desiderio di essere tutti uguali, nasceva come un urlo nella foresta umana dilaniata da feroci lotte di potere.
Di quelle ideologie oggi rimane qualcosa laddove l’OMS indica l’esigenza di lottare contro lo Stigma o contro le determinanti di salute che generano laceranti differenze che si ripercuotono in danni per tutti o laddove indica l’empowerment come chiave cruciale di sviluppo delle relazioni terapeuta – utente non più a-simmetriche.
Legame Tra Cannabis E Disturbo Mentale
Large M. Sharma S., Compton MT., Slade T., Nielssen O., Cannabis Use and Earlier Onset of Psychosis. A Systematic Meta-analysis, Arch Gen Psychiatry. Published online February 7, 2011
Legame tra cannabis e disturbo mentale – di Umberto Nizzoli
Uno studio recentissimo ha fornito la prima prova non confutabile che l’uso di cannabis accelera in modo statisticamente significativo l’insorgenza di malattie psicotiche durante gli anni critici dello sviluppo del cervello con possibili conseguenze per tutta la vita.
Testo – Craving. Alla base di tutte le dipendenze
Quaderni di Personalità/Dipendenze; il craving, un intenso e irresistibile desiderio, alla ricerca di una sostanza o di un comportamento.
Il termine craving è stato adottato nel descrivere l’im¬perioso ed irrefrenabile desiderio di ricercare gli effetti di una sostanza o un comportamento specifico di cui abbiamo esperienza. È in questo ambito che il termi¬ne – traducibile in italiano come forte desiderio, bra¬ma, voglia – sta evidenziando un grande interesse. Un grande interesse ed utilizzo, nonostante tale concetto presenti difficoltà di definizione in quanto comprende ed integra piani diversi e tra di loro interagenti. Piani che possiamo rubricare come fisici, emotivi, cognitivi, affettivi, comportamentali e culturali.
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La Cura dei disturbi alimentari. Il lavoro di Equipe Multidisciplinare
I DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) vanno curati da un team multidisciplinare; team che va gestito in modo efficiente e competente. Ci vuole il Team management. Ma perché? E poi come? Quando? Ed ancora perché? Una serie di domande tese a dimostrare la necessità del Team Approach e le sue modalità di azione.
L’intenzione è quella di offrire materiale chiaro, completo e pratico: utile per l’applicazione e la gestione del Team. L’anoressia nervosa (AN), la bulimia nervosa (BN) e il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) sono patologie al cui esordio concorrono, con peso variabile e con svariate possibilità di combinazione, molteplici fattori di ordine biologico, psicologico, familiare e sociale. L’approccio terapeutico multidisciplinare, che è un tentativo di risposta alla complessità e alla multifattorialità dei Disturbi del Comportamento Alimentare, prevede un’équipe di lavoro composta da diverse professionalità (psichiatra, psicologo, internista, educatore, dietista, psicoterapeuta, nutrizionista e le competenze di psicofarmacologia e psico- educazione). Il vantaggio è che la messa in campo delle varie professionalità fa sì che tutti i versanti coinvolti siano valutati e trattati in modo specialistico e professionalmente qualificato.
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Gioco d’azzardo e tasse non pagate: a beneficio di chi?
Gioco d’azzardo e tasse non pagate: a beneficio di chi?
27 Feb 2012 ⋅ by Risky-Re ⋅ in Comportamenti a Rischio, Gioco d'Azzardo Patologico, Interventi, Lo Psicologo, U. Nizzoli ⋅ 0 Comments ⋅ Tags: Gioco d'Azzardo Patologico, Società, Umberto Nizzoli
Nulla da ridire sia ben chiaro col gioco, e neppure con quello d’azzardo, ci mancherebbe!
Infatti esso fa parte dei giochi più generalmente intesi e come tali utilissimi alla crescita ed alla vita e nella sua componente di azzardo simula le condizioni di rischio sperimentale che aiutano a costruire la propria identità.
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Delitti di donne
Molti anni fa il delitto d’onore era un comportamento tipico, specie tra le popolazioni meridionali. Sentire che capitava dava un senso di orrore misto ad un indicibile sentimento di superiorità:
queste cose da noi non succedono, si pensava.
Erano roba da anteguerra.
La libertà dei costumi comportava la possibilità di avere esperienze sessuali anche fuori dal nucleo familiare; molte coppie poi si definivano “aperte”.
Insomma stava finendo il ricorso al delitto dell’adultera per riconquistare agli occhi del mondo la dignità lesa. Quello era un comportamento barbaro che in modo delirante dava più valore all’idea di onore perduto che alla persona che si poteva anche addirittura avere amato. Anzi una vulgata sempre più volgare offre sesso a tutte le ore ed in ogni luogo.
Una bella notizia
o Nizzoli
Il numero dei consumatori di eroina e di crack in Inghilterra è sceso sotto i 300.000 per la prima volta da decenni. Le ultime stime dimostrano la continua riduzione dell’appeal delle sostanze più nocive, in particolare tra i giovani. Una ricerca indipendente pubblicata oggi dall’Agenzia nazionale inglese per l’abuso di sostanze (NTA) rivela un calo molto significativo dell’uso tra i meno di 25 anni.
Benzodiazepine: uso, abuso e dipendenza. Dall’epidemiologia al trattamento – Convegno nazionale
Verona 18.10.2013, Aula Magna del Policlinico GB Rossi
Le benzodiazepine (BZD) sono un numeroso gruppo di farmaci ampiamente usati in tutte i campi della medicina; introdotte più di 50 anni fa sono state ampiamente prescritte soprattutto per trattare i disturbi ansiosi e l’insonnia. L’opinione che le considerava tra i farmaci più sicuri della farmacopea ha iniziato ad entrare in crisi già negli anni settanta, con la descrizione dei primi casi d’abuso e dipendenza, senza però che queste segnalazioni, sempre più numerose e documentate, riuscissero a limitarne la prescrizione e la loro diffusione. Una quota rilevante di questi farmaci sfugge inoltre alla prescrizione medica, trovando nella concessione senza regolare ricetta la propria fonte di approvvigionamento. E’ interessante notare inoltre che, mentre sono disponibili dati adeguati sul consumo di BZD nella popolazione, sono del tutto assenti dati che indaghino l’abuso di tali farmaci nonostante restino saldamente in testa alle vendite per numero di pezzi in tutta Europa.
Obesità e Disturbo Mentale
Il nuovo DSM-5 presentato in maggio 2013 ha deluso quanti si attendevano di vedervi scritta l’Obesità fra i quadri diagnostici. Tra i motivi che hanno causato ben due anni di ritardo nell’uscita della nuova stesura del Manuale diagnostico più diffuso, il DSM appunto giunto alla sua quinta stesura, si diceva che vi era la volontà di evitare uno smacco colossale ai cittadini americani, obesi nel 38% dei casi. Considerarli per ciò stesso malati mentali avrebbe fatto ascendere la prevalenza dei soggetti con disturbo mentale attivo ad oltre la metà. Troppi per una nazione che guida il mondo e controlla di fatto lo sviluppo delle conoscenze scientifiche. Troppi, avendo già una prevalenza di persone con disturbo mentale del 22,4%, SAMSHA 2013. Troppi per una sola categoria diagnostica: da soli gli obesi sarebbero più di tutti gli altri malati mentali calcolati assieme.
Giovani e giovanissimi e il binge drinking : il bere smodato
Un caro amico, Ardvisson sociologo danese, ha messo in luce che i comportamenti dei giovani tendono ad assomigliarsi superando distinzioni di nazione, classe sociale, etnia e religione e dando vita a tribù identificabili. Ebbene un comportamento molto diffuso è il Binge Drinking: il bere smodato. Succede in America, succede in Inghilterra e succede da noi in Italia. Solo che noi abbiamo meno dati da riferire. Il fenomeno sta diventando un’emergenza nazionale. In Inghilterra è stato rilevato un incremento degli accessi al pronto soccorso per intossicazione acuta da alcol in soggetti di età minorile. Molti casi si riferiscono a ragazzini anche sotto gli 11 anni.
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Tabacco, grave problema!
Il 31 maggio e’ la giornata mondiale dedicata al problema del tabacco. In corrispondenza con essa esce un aggiornamento delle Linee-Guida per la prevenzione ed il trattamento dell’uso del tacco.
Da quando la ricerca scientifica ha chiarito i danni dell’uso del tabacco si sono accumulati migliaia di articoli che consento di conoscere praticamente tutto sul tabacco.
Comportamenti a rischio giovanili e Behavior Surveillance Youth Risk System (YRBSS)
Problema: i comportamenti a rischio contribuiscono alle principali cause di morbilità e di mortalità tra i giovani e gli adulti. Ne deriva che nell’interesse individuale e collettivo dovrebbero essere sorvegliati e contenuti negli effetti.
E’ basilare disporre dei dati per potere sapere davvero cosa si debba prevenire. Nel nostro paese i dati sono scarsi: bisogna usare quelli di paesi che ne dispongono per avere almeno una stima. Negli Stati Uniti esiste il Behavior Surveillance Youth Risk System (YRBSS) che controlla sei categorie di priorità per il rischio della salute.
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Melchionda N (2014), Food Addiction, Mucchi ed.
Per i tipi di Mucchi editore è uscito (maggio 2014) il volume di Nazario Melchionda “Food Addiction. La Centralità della Dipendenza dal Cibo nello Sviluppo dei Disturbi Alimentari & delle Obesità. Alla ricerca dell’Omeostasi della Ricompensa Edonica & Metabolico-Energetica. Nel Grande Circo Equestre per la Sopravvivenza del Homo Addictus. Sul “fil rouge” del sentiero della Dopamina per le prospettive di Prevenzione e di Cura”. Un titolo vasto già da sé un impulso al pensare al core del tema: la relazione, stretta, fra cibo e dipendenza.
Nazario Melchionda, con la collaborazione di Daniele Di Pauli, Aldo Genovese, Giovanni Gravina, Gianluigi Luxardi, Emilia Manzato, Fiorenza Marchiol, Umberto Nizzoli, Luigi Oliva, Eleonora Poggiogalle, Graziella Raiteri, Giulietta Tarrini, Laura Tieghi, Chiara Zanetti e Angela Zannini, ha realizzato un testo che segna un nuovo livello di sviluppo delle conoscenze mediche.
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Thigh-Gap, l’ossessione per il varco tra le cosce
Non tanto tempo fa con l’aiuto di un giovane e valente studente, Agostino Giovannini (“Fenomeno Pro Ana: Ricerca E Risultati Ausl“), scoprii il fenomeno “Pro-Ana”: un movimento sul web che inneggia alla magrezza e combatte ogni cedimento al grasso. Lanciammo l’allarme e molti media ne parlarono rendendo più consapevoli adulti e genitori spesso ignari. Il pubblico italiano scoprì l’esistenza di un mondo sommerso inneggiante alla magrezza; si erano dati (hanno) un vero e proprio credo. Con una specie di preghiera:
“… Credo che fino a quando sarò grassa resterò l’essere più disgustoso e inutile a questo mondo e non meriterò il tempo e l’attenzione di nessuno. Credo negli sforzi, nei doveri e nelle autoimposizioni come assolute ed infrangibili leggi per determinare il mio comportamento quotidiano. Credo nella PERFEZIONE, mia unica meta verso la quale rivolgere tutti i miei sforzi. Credo nella bilancia come unico indicatore di successi e fallimenti …….”.
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DOCUMENTO DEGLI OPERATORI PROFESSIONALI IMPEGNATI NEL SETTORE DELLE DIPENDENZE
20 Set 2014
NdR. Erit- Italia ha inviato alle Autorità di governo una riflessione per chiedere la costituzione di un Tavolo di consultazione in materia di Dipendenze. L’iniziativa si inserisce nel vuoto di programmazione in cui è stato lasciato il settore negli ultimi anni. L’auspicio è quello di incontrare una classe dirigente aperta e disponibile al dialogo. In questo caso Erit-Italia si dichiara pronta ad offrire il suo contributo. Riportiamo con piacere il documento, firmato da Riccardo Zerbetto Presidente di ERIT ad interim e da Umberto Nizzoli Presidente onorario di ERIT, nella speranza che susciti interesse in tutti gli stakeholder.
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Lettera sui politici Pro-Ana
A corollario dell’articolo a mia firma, già apparso sull’ossessione per il varco tra le cosce, desidero segnalare un comportamento a mio modo di vedere ridicolo dei politici. Non oso dire della politica, tout-court perché la ritengo più nobile e sensata.
Da un’intervista che mi fa una giornalista dell’Espresso, pochi giorni fa, apprendo che il Parlamento ha in animo di varare una legge per punire chi gestisce i siti online pro-ana. Sono quei siti di cui scrivevo ieri e che furono messi in luce da una ricerca che feci con il valente ricercatore Agostino Giovannini (http://proanorexiaresearch.blogspot.it/) . Fu infatti così che furono “scoperti” in Italia i siti pro-ana, luoghi di raccolta dell’idolatria della magrezza. Era il 2004.
Prevenire il trauma e l’abuso ai minori
Che la nostra società soffra per i (molti) fattori di disgregazione è evidente ed a tutti noto. La violenza ne è al contempo causa ed effetto. Cosicché la violenza familiare dilaga nella nostra società. Le cronache non sono avare di notizie quando accadano episodi efferati.
Diverso invece è il caso della violenza quotidiana, banale, che ferisce ed offende nella silenziosa quotidianità.
Vediamo un dato. Negli Stati uniti sono circa 676.000 i bambini che ogni anno soffrono di maltrattamento. Tanti sono i casi che diventano oggetto di segnalazione ai servizi ed ai tribunali. Il 2% dei minori soffre per abuso fisico, psicologico o sessuale o per abbandono e negligenza.
Meglio aiutare a crescere sani o punire un giovane sociopatico?
Adesso prendiamo un altro settore di ricerca. “Eventi traumatici nell’infanzia sono documentati nelle storie di almeno il 98,6 per cento dei giovani delinquenti”, ha detto Macy dell’APA.
Evidentemente c’è qualcosa che non va. Oggi si cerca di reprimere la violenza dei giovani che però sono stati (più che spesso) maltrattati. Non sarebbe meglio curare prima il loro trauma?
Dovremmo smettere di chiederci, cosa c’è di sbagliato in questo giovinastro? Per porci la domanda: che cosa gli è successo?
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Leggi Pro Anoressia e inutilità della censura
Con l’approssimarsi dell’estate scorsa i siti web pro-anoressia sono tornati a far notizia per l’interesse di una (in realtà ennesima) proposta di legge.
Leggo da tempo diverse notizie in proposito e dopo che si sono espressi un po’ tutti, desidero esporre la mia opinione, sicuro che sarà una valutazione inutile e fin troppo sintetizzata.
Perché farlo quindi? Per varie ragioni e perché in Italia, con il prof. Umberto Nizzoli, vanto il primato della scoperta del fenomeno pro-ana e una certa esperienza data dal lungo tempo dedicato al suo studio – pubblicai i primi dati già nel 2004, tramite PERSONALITA’/DIPENDENZE della Mucchi Editore.
Prevenire il bullismo (con le App.)
Quando vedo iniziative di salute pubblica di questo profilo rimango affascinato. Vorrei che anche nel nostro paese ci fosse un’autorità che si spendesse in modo altrettanto competente per l’educazione alla salute ed il miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione. Infatti la salute non è solo una condizione personale legata a fattori più o meno fortuiti; è anche una costruzione sociale, un prodotto sociale. Chi governa dovrebbe preoccuparsi di “produrre” salute per i propri cittadini. Ciò succede solo raramente; ma lasciamo perdere, sarà un discorso per una prossima volta.
Chi sono le vittime di abuso sessuale?
Una collega mi ha fornito una serie di dati che mi paiono di enorme interesse. Non sono dati del nostro paese ma non disponendo da noi di una quantità di dati neppure larvatamente simile, quel che mi ha offerto illumina un settore delicatissimo della vita umana che provoca gravi conseguenze sugli individui e sulla collettività: ergo lo scrivo.
E’ un tema delicato di cui può essere difficile parlare ma che merita di essere chiarito, ripeto, nell’interesse generale della nostra collettività e per la protezione della salute degli individui.
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