Umberto Nizzoli
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  • come e perchè mi occupo di Disturbi della Alimentazione. Storia della clinica

    Come e perché mi occupo di Disturbi della Alimentazione Se prendessi alla lettera quel che dice Borges, non scriverei questa nota (1). Il passato non mi è di alcun aiuto, sicché so solo da offrire delle perplessità . Infatti, sospesi nel presente, dobbiamo gestire le situazioni dell’oggi. Le neuroscienze ci insegnano che la memoria non è solo ciò che possiamo ricordare consciamente del passato; secondo una definizione molto più ampia la memoria è tutto l'insieme dei processi con cui gli eventi del passato influenzano le nostre risposte future (2). Ecco allora che provo a rispondere per aiutarmi, e aiutare chi fosse interessato, a ritrovare il senso degli approcci scientifici e clinici ai disturbi della alimentazione.  E’ qui che si trova il senso di queste note.   Perché mi sono occupato di disturbi della alimentazione? Un caro amico, Henri Margaron, mi ha dato il suo manoscritto di un testo che sta per uscire, l'ergonomia della mente. Un testo di neuroscienze. Facendogli un commento mi r...

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    Prof. Umberto Nizzoli eMail: nizzoliumberto@gmail.com

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  • 2 Giugno, Giornata mondiale sui Disturbi Alimentari - Gruppo italiano

    è partito il gruppo italiano, Da sei anni si celebra la Giornata Mondiale d'Azione sui Disturbi Alimentari, (World Eating Disorders Day). Sempre più persone, associazioni e movimenti sostengono questa iniziativa anno dopo anno in tutto ilo mondo. Il tema centrale di questo anno è: “Eliminare i pregiudizi e sostenere le famiglie”. "Breaking Bias" non solo mette in discussione la disinformazione (come miti e stereotipi), ma ci fa anche riflettere sui presupposti consci o inconsci che potremmo avere, anche come professionisti o attivisti. Servono più narrazioni, narrazioni più inclusive, più informate e più compassionevoli, non solo nello spazio pubblico o sui media, ma anche nei sistemi di cura delle persone con disturbi alimentari. Questo tema dà lo spazio per mettere in discussione le convinzioni, dare voce a storie che spesso rimangono inascoltate e riconoscere le famiglie come agenti attivi del cambiamento. I pregiudizi danneggiano tutti: individui, famiglie e intere comunità. Dobbiamo lavorare per trasformare questo danno in azione positiva: come eliminare i pregiudizi costruendo ponti e rafforzando le voci di chi soffre. Dobbiamo agire insieme come un'unica entità per sfidare lo stigma e chiedere un cambiamento. Vogliamo che questo messaggio raggiunga istituzioni, i governi nazionale, regionali, locali, i sistemi sanitari e sociali, i decisori. Un logo unitario riconoscerà tutte le iniziative del WEDD. Lo riceverete. In Italia abbiamo un movimento crescente attorno al 15 marzo. Quest’anno è stato un grosso successo. Il 2 giugno possiamo allargare la campagna di informazione, sensibilizzazione e prevenzione in una visione globale e condividere il tema in un coinvolgimento internazionale. Mettiamo al centro la narrazione, in particolare le voci delle famiglie, delle comunità sottorappresentate e l'esperienza vissuta dalle persone, dai pazienti e dagli operatori. Puntiamo a portare il messaggio nelle scuole, nelle università, nella formazione medica e negli spazi pubblici, nei giornali e sui media. La leadership del WEDD è di Amy Cunnhingam e Eva Trujillo, ma il movimento appartiene a tutti noi. Questo è un invito a unirsi al comitato internazionale e a contattare altre persone che possano contribuire alla sensibilizzazione, alla comunicazione, alla diffusione delle conoscenze, all'azione locale. So che tutti noi abbiamo carichi di lavoro e responsabilità pesanti, ma so anche che condividiamo la stessa passione per realizzare il cambiamento. Non da soli, ma insieme. Come in passato, è fondamentale che possiamo sentirci uniti attorno al tema e con un forte invito all'azione, che possa avere risonanza sia locale che globale. Nel nostro Paese si festeggia la sua Festa Nazionale giusto il 2 giugno. Possiamo fare iniziative attorno alla data o, meglio, nella stessa data casomai ingaggiando Autorità nazionali o locali. Per organizzarci faremo una call il 2 maggio h18. Rispondi se desideri il link. aggregati Scarica VERBALE_INCONTRO_GRUPPO_WADD_2_GIUGNO_20251

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  • la mente è relazionale

    Mente - cervello - relazioni in una prospettiva neurobiologica interpersonale. Temi crucuiali sono la memoria l'attaccamento, le emozioni. Gli stati della mente, il vissuto, che definisce il livello di salute, di coesione, di psicosintesi dovremmo dire, dell'esperienza soggettiva e all'interno dei sistemi di relazione complessa. La elaborazione delle informazioni e come si definisca la realtà; che cosa sia per noi la realtà, la suggestione nelle connessioni interpersonali e nei processi integrativi                               La mente è un processo incarnato e relazionale che regola i flussi di informazioni e di energia. La mente si crea all'interno di processi neurofisiologici ed esperienze relazionali. In altre parole la mente è un processo che emerge dal sistema nervoso esteso a tutto l'organismo e dai pattern di comunicazione che si instaurano nelle nostre relazioni con gli altri, con l'Altro. Aspetto centrale della mente umana è un processo incarnato e relazionale che regola flussi di energie di informazioni all'interno del cervello ma anche fra cervelli diversi. Lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali dipende dalle modalità con cui le esperienze, specialmente quelle legate alle relazioni interpersonali, influenzano i programmi di maturazione geneticamente determinati del sistema nervoso. Se consideriamo le basi fisiche della vita mentale i dati neuroscientifici spiegano la correlazione fra strutture e funzioni del cervello e ci forniscono indicazioni su come le esperienze influenzano i processi della mente modificando l'attività e la struttura delle connessioni sinaptiche che collegano le cellule nervose. Le esperienze plasmano i circuiti responsabili dei processi della memoria, delle emozioni e della consapevolezza. La mente non deriva unicamente dalle attività di un sistema nervoso isolato, ma ha origine sia da funzioni neurali interne sia da processi condivisi di comunicazione. Spesso mente e cervello sembrano essere entità separabili o equiparabili ma nel campo della ricerca neuroscientifica non vi è distinzione fra vita mentale e attività cerebrali. Questo libro però chiarisce che i processi mentali emergono da funzioni neurali nell'intero organismo non solo dal cervello all'interno del cranio ma in tutte le parti del corpo e da processi relazionali non quindi solo dal sistema nervoso del sé corporeo la mente è incarnata e perciò i nostri Sè individuali dipendono da altre persone con cui ci correliamo. Quando qualcuno ci parla, la sua voce induce nell'aria un flusso di energia cinetica i nostri timpani rispondono allo stimolo creando un flusso di energia elettrochimica che si muove lungo i nervi acustici che poi si diffonde all'interno dei circuiti neurali del cervello, il segnale è propagato da ioni che attraversano la membrana plasmatica dei neuroni coinvolti e dal rilascio di neurotrasmettitori nelle loro connessioni.  Se i pattern di eccitazione così generati corrispondono a profili appresi in precedenza questi flussi di energia hanno un valore informativo e possiamo capire ciò che ci è stato detto e quindi stiamo imparando. Informazioni sono pattern di energia che hanno un significato simbolico, Gazzaniga 2004. Mente e cervello e relazioni interpersonali non sono elementi separati ma facce della stessa medaglia. Momenti di deprivazione materna anche brevi hanno effetti neuroendocrini ed epigenetici significativi sulle successive capacità di reazione ad eventi stressanti. Nell'esistenza quotidiana dall'integrazione emergono vitalità e armonia. Un sistema che collega fra loro parti differenziate si muove come un coro verso l'armonia di uno stato integrato, ma in assenza di integrazioni si producono caos, rigidità o entrambi e ansia. Una relazione integrata è una relazione sana. Dagli studi sulla neuroplasticità deriva un altro dato, le modalità con cui apprendiamo a focalizzare la mente possono cambiare il cervello, cambiare la neurobiologia al punto che possiamo perciò parlare di una biologia neurale interpersonale, una neurobiologia sociale.  Le nostre esperienze interne sono processi costruttivi.  Il cervello è un sistema complesso di parti interconnesse è costituito da oltre 100 miliardi di neuroni che allineati sarebbero lunghi nell'insieme più di tre milioni di chilometri.  Le strutture inferiori comprendono i circuiti del tronco cerebrale alla base del cranio che controllano i processi fisiologici fondamentali come la respirazione, la regolazione della temperatura corporea, la frequenza del battito cardiaco, gli stati di arousal, di vigilanza. Cluster di neuroni in questa regione sono implicati nelle reazioni attacco, fuga, congelamento secondo la teoria polivagale di Porges, 2011. Al centro del cervello si trovano le regioni limbiche che svolgono un ruolo cruciale nel coordinare le attività di varie aree cerebrali. Le strutture superiori come la corteccia cerebrale sono sede di funzioni relativamente più complicate quali la percezione, il pensiero e il ragionamento. L'idea affascinante che emerge dall'approccio multidisciplinare della neurobiologia interpersonale è che la regolazione deriva dalla esperienza relazionale. La memoria la memoria non è solo ciò che possiamo ricordare consciamente del passato; secondo una definizione molto più ampia è l'insieme dei processi con cui gli eventi del passato influenzano le nostre risposte future. Le esperienze precoci modellano il nostro modo di comportarci e di avere rapporti con gli altri, anche se non siamo in grado di ricordare quando queste prime esperienze di apprendimento. Le cosiddette memorie implicite o memorie corporali (Ferrari, Ammanniti, 2021). La memoria non è una entità statica ma un insieme di processi. I neonati percepiscono l'ambiente che li circonda fin dai primi giorni di vita (già durante la gestazione). Bambini anche molto piccoli sono capaci di avere ricordi di esperienze precedenti che si manifestano in termini di apprendimento comportamentale percettivo somato-sensoriale ed emozionale. Gli esempi di queste forme di memoria sono numerosi e mostrano come i bambini siano estremamente attivi nell'imparare dal loro mondo. Già nelle prime fasi della loro esistenza sono in grado di girare la testa in risposta a uno stimolo appreso, di percepire immagini e anche di correlarle ad altre sensazioni di natura tattile o uditiva. Se vengono spaventati da un forte rumore associato con un particolare giocattolo per esempio è possibile che in seguito reagiscano alla vista di tale giocattolo in maniera emotiva. Questo genere di ricordi costituisce quella che viene definita come memoria implicita. Questi ricordi quando vengono richiamati non sono accompagnati dalla sensazione interna di stare ricordando qualche cosa; vedendo il giocattolo incriminato il bambino non pensa ah adesso mi ricordo quella cosa ha fatto un brutto rumore magari lo farà di nuovo, ma si mette semplicemente a piangere e a urlare. Le associazioni neuronali descritte dell'assioma di Hebb collegano automaticamente l'input visivo generato dal giocattolo a una risposta emozionale di paura.  da Siegel Daniel J. La mente Relazionale. Neurobiologia della esperienza interpersonale. Raffaello Cortina editore.2013

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  • viaggio nella durezza delle tradizioni. A proposito di rigidità individuale e collettiva. Di assoluto

    Kadare Ismail, Aprile spezzato, La nave di Teseo, seconda edizione, 2021 Un libro travolgente. Scritto in maniera efficacissima. Profonda.

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  • la radicale ambivalenza umana. Ottiero Ottieri

    Ottiero Ottieri, L'irrealtà quotidiana, Bompiani, 1966. Un romanzo, una storia clinica? Le 2 cose messe assieme. Dalla psicanalisi. Ironico a suo modo e saggio, sottolinea

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  • European Chapter Academy for Eating Disorders Newsletter n 9

    Scarica 20n9 la Newsletter di ECAED : iced - 15 marzo Italian national day - ED and EU policies - resilience in time of crisis - femgevity - equity qualiti diversity of care - lgbtqi+ assisted death - predatory journals - EC meaning value history   

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  • Intelligenza artificiale. Opinioni a confronto

    Intelligenza artificiale; pro o contro? Lo stesso giorno appaiono due differenti posizioni rispetto alla intelligenza artificiale. E il 30 marzo e leggi sul Domenicale un bell'articolo di Gilberto Corbellini, noto e di grande spessore filosofo della scienza, difensore delle evidenze scientifiche, parlare senza prendere distanze del libro di Richard Cytowic, Un cervello all'Età della pietra nell'Era degli schermi. Affrontare distrazione e ansia senza farsi travolgere, edito da Apogeo. Corbellini fa sue le considerazioni dell'autore. L'uso degli strumenti dell'intelligenza artificiale danneggiano le competenze cognitive, relazionali e anche affettive delle persone che risultano disabili all'entrare in confidenza e identificazione con l'altro. Quindi rappresenta una grande minaccia allo sviluppo cognitivo dell'umanità. Ma anche emotivo e comportamentale: iper-sollecitati, si perde capacità di concentrazione e si diventa più ansiosi. L'intelligenza artificiale va regolamenta, contenuta, imparata e limitata. Perché la ricaduta è un impoverimento della qualità delle persone umane. Giuseppe Remuzzi invece sulla Lettura dello stesso giorno ha una posizione ben più morbida possibilista e incerta sul come si riversa sull’essere umano questo esplodere di novità, che ha bisogno di sedimentazione e di dati per poter essere commentato con buona ragione. Tuttavia vede dagli annunci, che possono portare a un impoverimento delle competenze cognitive, ma vi è anche un allargamento delle conoscenze e della possibilità di fare esperienze prima impensabili. Remuzzi, saggiamente a parere del sottoscritto, chiede di partecipare alla colata di esperienze innovative a cui assistiamo, ma di mantenere lo spirito critico ma aperto alle novità. Ben preparati a respingere le eventuali conseguenze dannose. Nonostante si parli di intelligenza artificiale a ogni piè sospinto, Il parere del sottoscritto è che occorre ancora estrema prudenza per trarre conclusioni. Occorre essre certo preoccupati per gli aspetti di impoverimento nella mappatura o nella mnemoica, ma anche curiosamente aperti nella capacità di trasmettere pensieri organici compiendo esperienze nuove. Quindi in realtà mi sento molto più vicino in questo occasione al pensiero di Remuzzi. No; non siamo fatti per essere digitali. Scrive il titolo di Gilberto Corbellini Le nuove tecnologie sfidano la memoria , titola l'articolo. di Remuzzi Cytowic R. Un cervello dell'Età della pietra nell'Era degli schermi. Affrontare distrazione e ansia senza farsi travolgere, Apogeo

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  • 15 marzo fiocchetto lilla, da La Repubblica

    non è un giorno qualsiasi: è la pietra di inciampo sociale. per chi vive i disturbi alimentari il 15 marzo è ogni giorno Scarica 20lilla

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  • la ricerca scientifica: motore di trasformazione sociale con tante opportunità e tanti limiti

    la ricerca scientifica è da tempo il principale motore di evoluzione sociale, culturale, economica, individuale. Come un fiume avvolge le vite degli umani e delle loro organizzazioni. Come distinguere il grano dal loglio? Scarica 20Link   apparso su Link n.1/25 pp82-87

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  • craving, base di tutte le dipendenze patologiche

    una riflessione sul craving Scarica 202102_REGGIO_09

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  • le riviste scientifiche predatorie o pseudo-scientifiche

    Commento all’editoriale “Predatory Journals What Can We Do to Protect Their Prey?”* Umberto Nizzoli, gennaio 2025 Giovedì 9 Gennaio 2025, nel primo pomeriggio, apro il computer e scorro gli articoli pubblicati da una rivista che leggo regolarmente. Accantono quelli che mi sembrano da dovere poi approfondire e così apro la pagina di un'altra rivista. Scorro anche lì le pubblicazioni ma mi balza all'occhio che l'editoriale ripete il tema dell’editoriale che era già apparso nel New England Journal of Medicine.   Come, mi dico?, il JAMA ha lo stesso editoriale del NEJM? Controllo. Sì, è così. A quel punto ritorno indietro e mi

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  • L’universo in cui viviamo. Ah! quanto siamo piccoli

    Maggie Aderin- Pocock, La scoperta dell'universo il telescopio spaziale James Webb e la nostra storia cosmica. Apogeo, 2024. Pensi di fare un regalo in forma di libro? Prendi questo! Mi sembra un ottimo suggerimento; è un libro bellissimo e molto importante. E nello stesso tempo è corredato da una quantità  Scarica 202024

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  • AED European Chapter history

    European Chapter AED, ECAED; meaning, value, history Umberto Nizzoli * I was talking with dr. Lorenzo Donini. For a few years we had managed to have Sisdca accepted as a

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  • l'ascolto del rimosso. L'inconscio parla. Tempi di guerra e polarizzazioni

    Gabriella Ripa di Meana Tempi di guerra; un altro ascolto, casa editrice Astrolabio, 2024 Mai generalizzare.  E’ ben vero che il mondo che stiamo vivendo è accelerato dalla comunicazione continua e distratto da una serie di segnali e stimoli che si succedono con tale rapidità da impedirne anche la accoglienza e la comprensione, figurarsi la attendibilità. E’ per questo che molte fake-news girano incontrollate.  C'è chi vi vede un pressapochismo crescente che

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  • arte e scienza, Piero della Francesca

    Roberto Longhi, Breve ma veridica storia della pittura italiana, Aesthetica editore, 2013 Con spregiudicata autorevolezza Longhi, ah! quanto è evidente la forma “veridica” già nel titolo, passa in rassegna i principali artisti dell'Italia dal periodo bizantino fino all'affermato rinascimento spingendo delle revisioni e delle rivalutazioni e infine realizzando delle analisi insuperate. All'apice, insuperabile, Piero della Francesca, classico, immutabile,

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  • Royal College Psychiatrist, Conference 12 - 13 Novembre 2024

    La conferenza annuale organizzata dal Royal College of Psychiatrist, sezione Disturbi dell’alimentazione a Londra nei giorni 12 e 13 novembre 2024 ha come tema “Illuminating Clinical Practice from Different Angles” Sotto il profilo organizzativo è eccellente.

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  • la vegetariana di Han Kang

    Han Kang, La vegetariana, Adelphi, 2016  Un libro folgorante, straordinariamente intenso che entra

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  • personalizzazione delle Psicoterapie nei Disturbi della Alimentazione

    Scarica 203   Ormai non c'è centro clinico di valore o terapeuta aggiornato che non offrano psicoterapie personalizzate. Chi applica anche perfettamente un manuale o un protocollo è sentito distante dal sentire dei pazienti, freddo e retrogrado. Ma cosa significa personalizzare le cure? rallentare i tempi, sfumare i contenuti di un modello ritenuto efficace rispettando tempi e disponibilità di pazienti e loo familiari? oppure personalizzare significa esplorare vie nuove anche al di fuori della ortodossia? fare liberamente la scelta del trattamento migliore per quella persona, quella situazione, concreta che si sta affrontando o rimaneggiare i trattamenti? e se sì, fino a che punto è lecito? fino a che punto il meglio non finisce col confondersi col peggio, il caos, la miscela sincretistica gli attrezzi dello psicoterapeuta    

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  • Giordano Bruno, oggettività e soggettività. Mutabilità complessità

    Un testo anticipatore di quelli che solo le cognizioni della fisica moderna accoglie come evidenze. A quell’epoca fu bruciato in piazza. Dice che esiste un immenso spazio etereo con cui ed in cui ogni cosa si rinnova

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  • cosa è quella strana cosa che è la vita. Tra fisica genetica e psicologia

    Importantissimo testo scritto in forma conversazionale e, in qualche modo, ironica e auto-ironica. Schrödinger Erwin, Che cos'è la vita, Piccola biblioteca

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  • pratica clinica e dialogo religioso, analogie

    Trovo tante affinità fra il lavoro clinico, il nostro, e le parole usate da due eminenti Predicatori Domenicani per descrivere la fertilità, i rischi e le problematicità dell’incontro con l’altro. Il paziente,

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  • social connessione narrazione

    Byung-chul Han, la crisi della narrazione; l'informazione politica e vita quotidiana, Einaudi, stile libero extra, 2024 Un libro strano insolito apparentemente contradditorio pieno di

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  • la scienza è probabilistica, la "verità" è una invenzione

    Ho cominciato fin da ragazzino a comprendere che il concetto di verità è incomprensibile. Questa una delle frasi sconcertanti di questo straordinario libro scritto nel 1934 che dovrebbe essere introdotto in tutte le scuole di  fisica, chimica, biologia ma anche di medicina e psicologia perché mette in chiave i confini dell'approccio scientifico. Il bisogno di scienza è soprattutto per la sua natura predittiva. Le teoriche scientifiche sono vere solo in quanto

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  • come funziona la mente umana? memoria, coscienza, identità. Dalla lettura di LeDoux 2024

    Come funziona la mente. Memoria, narrazioni di sé, identità. L’unità psicobiologica dell’essere umano. In margine alla lettura del libro di Le Doux Joseph, I 4 mondi dell'uomo, R. Cortina, 2024 Un libro molto complesso pieno di spunti che ricostruiscono la storia della scienza della psicologia e delle neuroscienze con un fitto dibattito fra nuove ipotesi, ricerche, risultati di altri in confronto con la sua, quella dell'autore presente in molti di questi passaggi a partire da quando con Michael Gazzaniga introdusse l'idea di un cervello modulare. I continui rimandi, le ridefinizioni, le contraddizioni stesse, le ipotesi spesso non sono che accenni di ipotesi non confermate da evidenza di dati e quindi rimangono come spunti di riflessione. Lettura, studio, assolutamente interessante

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  • summertime Bollorino racconti

    Bollorino Francesco Summertime, De Ferrari editore 2024 Una scrittura a raggi, fresca per un racconto spontaneo senza troppi timori, Bollorino parla di sé. C’è uno scrittore che non parli anche di sé? Specie se si dedica nella vita alle cose “psy”, fuori, coi pazienti, o dentro di sé. Parla senza troppi veli, si scopre; e sì che Bollorino, si sottovaluta! Strane contraddizioni delle persone. Un tuffo in tanti quadretti, semplici, come raggi che squarciano pezzi di vita.

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  • la vita di Gesù

    Ravasi Gianfranco, Biografia di Gesù secondo i Vangili, Scienze e Idee, Collana fondata da Giulio Giorello, Raffaello Cortina editore, 2021 Un libro colto e raffinato che segue le orme della storia, quindi non solo la dimensione divina ma anche di quella umana, di Gesù sulle tracce dei Vangeli comparando l'uno con l'altro, definendo l'origine e gli antefatti e le contestualizzazioni storiche culturali e vedendo anche la possibilità di utilizzare altri elementi e fonti per ricostruire la storia di Gesù dall'infanzia con I fatti e le parole che Egli ha utilizzato nei vari momenti della vita seguendone i miracoli, la forza creatrice, il processo, la condanna, la crocifissione e la risurrezione con

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  • imparare; cosa significa e come avviene

    L’apprendimento è molto interessante, molto. Intanto cosa significa? significa adattarsi il più in fretta possibile a condizioni imprevedibili. L'apprendimento permette al nostro cervello di cogliere un pezzo di realtà che in precedenza gli era sfuggito. Il cervello cerca regolarità su scale sempre più grandi, sia nel tempo che nello spazio. Opera in modo bayesiano. Imparare significa scoprire una gerarchia di indici appropriati al problema. Le basi genetiche consentirebbero di imparare qualsiasi lingua madre, ma si impara solo la lingua della madre fin dalla nascita. Un bambino preferisce ascoltare la propria lingua madre piuttosto di una lingua straniera. Dal 3º trimestre in gravidanza il feto già

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  • la intelligenza artificiale supererà quella umana?

    La crescente diffusione di programmi come ChatGPT sta sollevando profondi interrogativi sull'impatto che l'intelligenza artificiale avrà sulle nostre vite. Come cambierà il mondo del lavoro? Sistemi generativi prenderanno il sopravvento sulla nostra creatività? Esiste il rischio che le macchine si ribellino ai loro creatori? Ci si innamorerà mai di un robot? Non prendere appieno l'intelligenza artificiale richiede innanzitutto avere una profonda conoscenza di che cos'è l'intelligenza naturale dell'uomo; è solo illuminando i misteri della nostra mente che possiamo apprezzare appieno l'interazione fra uomo e tecnologia. Se i sistemi generativi con la loro memoria sconfinata e la capacità di effettuare calcoli probabilistici possono ormai da tempo superare le nostre capacità, classico è l'esempio della vittoria di AlphaGO al gioco di GO emergono però limiti significativi quando si tratta di utilizzare creatività e pensiero innovativo. È vero che i computer sono sempre più in grado di simulare il linguaggio e il comportamento umano, tuttavia il loro modo di procedere è basato su statistiche e su correlazioni e non è lontanamente paragonabile alla costruzione dei modelli mentali che utilizziamo noi umani per i nostri ragionamenti. Ma chi dominerà alla fine, l'intelligenza artificiale o quella umana? Spetta a noi decidere bilanciando la nostra flessibilità e capacità di apprendimento con la consapevolezza dei rischi e delle sfide che l'era dell'intelligenza artificiale ci presenta. L'intelligenza umana è il risultato di un processo che dura da centinaia di migliaia di anni ed è il frutto dell'adattamento lento e graduale all'ambiente in cui l'uomo si è trovato a vivere. La memoria di lavoro umana ha bisogno di accorciare la strada delle sue operazioni perché non reggerebbe una quantità di informazioni grande. La mente umana si inganna continuamente, si sopravvaluta, ha over-confidence come spiegato Kahneman, il famoso psicologo premio Nobel, alla tendenza a costruire modelli semplicistici della realtà che ci conducono a trascurare quelle future eventualità negative che spesso invece poi si verificano. Inoltre ha un processo di localizzazione e focalizzazione a concentrarsi cioè su poche cose scelte emotivamente. L'intelligenza umana si è evoluta nella sua storia di costruzione a seguito in migliaia di anni in modo da sapere gestire anche l'incertezza più assoluta che deriva dalla presenza di un caso singolo mai incontrato prima. Si cerca di saltarci fuori in qualche maniera, noi Italiani poi sembriamo specialisti in questa capacità. L'intelligenza artificiale sarebbe paralizzata. Il mondo è fatto di cose che non sappiamo e di cose che non sappiamo neppure di non sapere. In tutti questi casi l'uomo può fallire, ma può anche avere successo. Incontra novità inaspettate, le affronta con occhi nuovi; sa decidere limitandosi alle informazioni recenti e rilevanti. Sa scartare l'irrilevanza e sa trovare cose mai pensate o formulate prima. In una parola l'uomo è creativo. L'intelligenza delle macchine è costretta a servirsi di quello che si trova in rete, mentre l'intelligenza naturale è capace di inventare di sana pianta spiegazioni nuove relative a eventi mai verificatisi prima; cioè noi umani possiamo ragionare indipendentemente dalle probabilità statistiche Quindi non c'è l'ipotesi del cervello bayesiano; eppure la mente opera in modo bayesiano di fronte ad eventi che si è stati capaci di sentire / immaginare. L'intelligenza artificiale è priva di coscienza e quindi è priva anche di inconscio. Qui si apre la consistenza e la logica dell’inconscio. Riflessioni leggendo Legrenzi Paolo, L'intelligenza del futuro, Frecce Mondadori 2024.

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  • 21 giugno 2024

    21 giugno 21 giugno, un giorno come altri, solo l'inizio dell'estate. L'avvicinarsi della data del Sole che muore, la festa di San Giovanni (il Battista che ebbe tagliata la testa a Macheronte) che in italia è popolarmente molto diffusa; ma non ci sono ragioni particolari per cui possa essere successo qualcosa di speciale: è semplicemente un giorno come un altro in cui però sono accaduti ben 4 congressi nazionali sui disturbi alimentari. Tutti e 4 con un parterre significativo, con relazioni di alto profilo e grosse organizzazioni scientifiche alle spalle e università. Tutti e 4 in straordinarie location con una grande adesione di pubblico: a Bologna a Napoli a Cagliari a Lecce. Ognuno dei congressi è stato seguito con soddisfazione da centinaia di operatori. Ognuno di essi era centrato in particolare su un tema, la bulimia, i disturbi del neuro-sviluppo, la rete coi familiari. L'Italia inondata di attenzione e di mobilitazione sui disturbi della alimentazione. Questa è una lettura positiva; se ne potrebbe fare un'altra: l'Italia divisa, frantumata, in una serie di teatri. Infatti fra una congresso e l'altro non vi è stata nessuna relazione. Ognuna delle associazioni dei promotori ha portato avanti la propria politica sanitaria e la propria visione. Tutte assieme condividono l'esigenza di mettere i disturbi dell'alimentazione al centro del dibattito e dell'approfondimento scientifico e sociale ma ognuno con la propria logica, col proprio terreno di simpatizzanti e di adepti e indipendente dagli altri. Si può trarre una lezione? rispetto alla partecipazione e alla mobilitazione la volontà è fortissima, ma c’è una lettura più deprimente legata alla dispersione di energie, alla frantumazione e quindi alla riduzione della forza di impatto e alla perdita di coesione. Si potrebbe dire che il corpo sociale e professionale è molto attivo ma manca la leadership. Forse questa raffigurazione non è specifica per l'Italia; ma in tutti i casi rappresenta a meraviglia l'Italia.

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  • macchine intelligenti, più di noi?

    Cristianini Nello, Machina sapiens; l'algoritmo che ci ha rubato il segreto della conoscenza, il Mulino 2024. Un libro che fa una galoppata nei quesiti più reconditi dell'intelligenza artificiale. Più spesso fa riferimento al

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  • Riscaldamento globale e bambini

    Il buon senso comune e la scienza confermano che le temperature stanno aumentando a livello globale. Le ondate di calore si verificano

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  • Cambiamento climatico; ci si sta preparando?

    Cambiamento climatico: importante sì ma si fa e si sa ancora troppo poco. Le conseguenze per la salute. Mi chiama una importante onlus che si occupa delle persone con disturbi mentali

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  • l'intelligenza nasce dal corpo con l'intersoggettività

    Commento al libro Gallese Vittorio e Morelli Ugo, Cosa significa essere umani? corpo cervello in relazione per vivere nel presente, Raffaello Cortina editore 2024 Un libro davvero strano, molto semplice e molto complesso allo stesso tempo.

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  • Le pulci alla ricerca scientifica: dal libro Sul pubblicare in medicina di De Fiore

    Fare le pulci alla scienza: i (nascosti) bias della ricerca scientifica Commento a: De Fiore Luca (2024) Sul pubblicare in medicina; impact factor, open access, peer review, predatory journal e altre creature misteriose, Il Pensiero Scientifico editore 2024, Presentazione di Richard Smith Lo trovo un libro appassionante

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  • depressione giovanile

    Sta diventando sempre più chiaro che la via per poter far fronte alla grave crisi sociale ed emotiva

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  • social e cervello

    Social e cervello Una ricerca recente riportata da JAMA Pediatrics fatta su 169 ragazzini dai 12 ai 13 anni seguiti per un triennio ha messo in luce che

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  • salute mentale: preoccupazioni e speranze

    E’ fin troppo semplice trovare un argomento in crisi di cui parlare. Ci sono crisi dappertutto, di differente gravità e diffusione. Alcune sono recenti altre

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  • Scienza: banche dati, ricerca, bad science, integrità scientifica

    Da quando nel 1992 avvenne la straordinaria rivoluzione nel campo delle scienze con la istituzione di PubMed, una banca dati che raccoglie

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  • carenza di professionisti qualificati

    in tutti i paesi occidentali c'è carenza di specialisti, per i DA, per le Addiction (lo scorso anno se ne occupò

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  • dieci minuti per te, curati

    Prenditi 10 minuti per te, starai meglio   La pandemia ha contribuito a cambiare molte cose. Tutto è stato intaccato. Sembra passata, ma gli effetti proseguono. Adattarsi a un nuovo modo di vivere è operazione non banale. Servono energie e

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  • anoressia: storie vere, non dati statistici

    Anoressia nervosa, una storia di guarigione Nella ricorrenza dei 75 anni dalla istituzione del NIMH vengono presentate storie di malattia con lo scopo di informare, educare e istruire il pubblico questa la storia di Kristina S. E’ straordinario come per fare educazione e formazione ci si stia “piegando” sul racconto delle storie mentre i risultati statistici coi loro grandi numeri tendono a scemare di valore. Frutto della scoperta progressiva 

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  • DA and Obesity ECAED webinar

    https://youtu.be/XlvI1sm3mnE?si=A0G_M8wVlLrZgi2y Disturbi alimentari e Obesità, webinar European Chapt AED

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  • La pandemia sembra finita, ma gli effetti del Covid-19 si fanno sentire, eccome!

    La pandemia sembra finita, il Covid-19 non fa più paura; ma gli effetti proseguono. La voglia di tornare a una vita piena, “come era prima”, è talmente forte che le persone persino

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  • i temi centrali nella storia di SISDCA e dei DA

    30 e più anni dei temi trainanti i vari congressi in breveSisdca sorge da subito con l'approccio multidisciplinare. Che significa integrare. Quali temi si sono succeduti negli oltre 30 anni della sua storia

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  • Cosa succede ai bambini che vedono la violenza in casa loro?

    Anni fa, erano gli ultimi anni dei '90, assieme all'amico Sergio Cassella, costruii un sistema multidisciplinare di intervento nella Ausl di Reggio per la prevenzione, l'intercettazione e la cura delle situazioni di abuso ai minori. 

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  • Master Disturbi Alimentari e Obesità, Unitelma Sapienza, presentazione

    Master disturbi alimentari e obesità, contenuti e metodi  

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  • Svelata la mappa completa del mammifero

      L'annuncio è in pompa magna. La fonte è più che autorevole è il National Institute of Health degli Stati Uniti e la giornata è più che simbolica, è quella dedicata a Santa Lucia, il 13 dicembre, la santa della luce, la vista. Resterà negli annali perché il passo avanti scientifico che viene annunciato è enorme: si è fatto un atlante

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  • Anoressia Nervosa, la storia di Kristina

    Anoressia nervosa, una storia di guarigione (dal NIMH, commentata)   Nella ricorrenza dei 75 anni dalla istituzione del NIMH vengono presentate storie di malattia con lo scopo di informare, educare e istruire il pubblico questa la storia di Kristina S. E’ straordinario come per fare educazione e formazione ci si stia “piegando” sul racconto delle storie mentre i risultati statistici

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  • Social e cervello

    Una ricerca recente riportata da JAMA Pediatrics fatta su 169 ragazzini dai 12 ai 13 anni seguiti per un triennio

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  • La salute mentale e il benessere delle persone dipende da quel che “passa il convento”

    Lo scopo per cui scrivo è parlare con la gente, la mia gente, su quali problemi, concreti, dobbiamo fronteggiare e su come si possa, se si può farlo. Mi è abbastanza lontano il fare

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  • Intelligenza Artificiale: uno strumento da conoscere e da usare; anche in terapia

    I nostri stili cambiano in fretta? Perché poi mi faccio domande così pleonastiche. Se penso a me fino al 2019 le riunioni le facevo

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  • Consenso e Citazione

    Ognuno può utilizzare liberamente il materiale contenuto in questo sito. Negli usi che se ne vorrà fare si prega solamente di citare sempre la fonte

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  • Master 2° livello Disturbi Alimentari e Obesità, l'approccio multidisciplinare. Unitelma Sapienza e Sisdca. Presentazione

    presentazione del Masterpresentazione del Master di 2° livello

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  • Congresso europeo Psicopatologia infanzia e adolescenza, Parigi 29-30 settembre 2023

    Il congresso AEPEA – Psicopatologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza - di Parigi 29 e 30 settembre 2023 ha avuto un buon successo, come ha subito riconosciuto B. Golse, il presidente. Ottime alcune relazioni in plenaria (Speranza,

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  • Master Disturbi Alimentari e Obesità, Unitelma Sapienza e Sisdca. Presentazione

      https://youtu.be/-P_2Nz-y_hE  

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  • La Comunità Terapeutica, a cosa serve il trattamento residenziale? What are the TC for?

    Therapeutic communities (TCs) have been recognized as one of the most important and widespread approaches to the treatment and cure of alcohol or drug abuse. Actually TCs have changed a lot over time. TC for drug addicts was born in the USA, in Santa Monica, California in 1958 (but there is also the isolated episode of

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  • determinanti sociali di salute e interessi commerciali

    Determinanti sociali di salute: come fronteggiarle nel complicato bosco di interessi in cui viviamo? Nel post pandemia, o meglio sindemia, come l’ha definita Horton, 2020) prende un rilevante spazio di attenzione il ruolo giocato dalle Determinanti di Salute nel dare evidenza alle diseguaglianze crescenti che frastagliano il mondo. La maggior parte delle determinanti della salute sono sociali e non direttamente suscettibili di trattamento clinico. Per migliorare l’equità, che oggi è fortemente messa in discussione dalle

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  • la legge di Israele sui Disturbi Alimentari

    La legge di Israele sui DA European Chapter AED webinar 12 ottobre 2023 https://www.european-aed.org/webinar-library   La ricerca scientifica e la pratica clinica riconoscono un valore importante alle determinanti sociali di salute che provocano le disparità enormi fra gruppi di popolazione relativamente al carico di patologie, alla loro severità e alla stessa longevità. Questa attenzione è cresciuta grandemente a seguito della sindemia

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  • Addiction Uso di Sostanze. Definizione e pratica clinica

    Definizione del Disturbo da Uso di Sostanze. Perché è tanto difficile Nonostante se ne sia fatto un gran parlare, la definizione del tema è tuttora questione aperta non solo perché, essendo pervasiva, tocca nell’intimo molti (pressoché tutti) target sociali e ne esce una congerie descrittiva simile a una babele, ma anche per la profondità e le difficoltà delle questioni disciplinari, professionali, etiopatologiche, cliniche, preventive ed organizzative. La scienza offre il miglior linguaggio (possibile) per decodificare la realtà; essa è dunque un continuo ridisegnare (ridefinire) il mondo con una continua «ribellione colta» al sapere

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  • Addiction; la crisi è anche a causa della mancanza di specialisti. Dal NEJM

      spesso ci si lamenta perchè manca il personale. Non si trovano neuropsichiatri, non si trovano psichiatri, non si trovano specialisti nelle Dipendenze, non ci sono specialisti per i Disturbi Alimentari. Si fanno bandi, ma vanno deserti. Si attivano le reti di conoscenze, inutilmente. Substance use disorder (SUD) is a serious problem throughout the world, say members of the NEJMCatalyst Insights Council Pubblicazioni

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  • NEJM Catalyst selezione Linee-Guida 2023, Obesity

    NEJM Catalyst selezione Linee-Guida 2023  da NEJM Catalyst GuideLines per obesittà dei minorenni New Practice Guidelines for Evaluating and Managing Childrenand Adolescents with Obesity citare sempre la fonte, grazie  

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  • Obesità. C'è cibo e cibo

    Quando vengono consumati, gli alimenti industrializzati altamente trasformati (IHP) probabilmente hanno proprietà di dipendenza simili alle droghe, con tassi di assorbimento relativamente rapidi o intensi effetti edonistici che rendono il mangiare simile all'addiction, la dipendenza patologica (Gearhardt & Difeliceantonio, 2023).  

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  • brevi idee su come ripensare le cur per i Disturbi Alimentari nella pandemia; come l'ho espostoa a APA 2023, Washington 3-5 agosto

    https://youtu.be/P8glXbVU_y0 Idee per ripensare a come curare i Disturbi Alimentari; dal mio intervento a APA 2023, Washington 3-5 Agosto

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  • la speranza è un farmaco. La spiritualità nella cura

    Il progressivo e incessante sviluppo delle conoscenze in ambito neuroscientifico ha aiutato a superare la secolare distinzione fra mente e corpo tipica della cultura occidentale. Attraverso le più attendibili ricerche di neuroimaging oggi si può 

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  • abuso all'infanzia

    Mi prefiggo di pubblicare quanto finora ho scritto, questo viene dal 2014 L'abuso e il maltrattamentoai minori sono temiimportanti spesso peròtrattati in maniera inappropriata.A volte si esagera gridandoall’abuso in situazioni che invecenon lo sono. Altre volte sievita di rivelarlo; si cerca dinon volerne prendere visione. https://www.umbertonizzoli.it/images/abuso%20sospetto%20quando%20che%20fare%2026%2010%2014.pdf  

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  • marijuana : pros e cons

    Di sicuro qualcuno penserà ancora un articolo sulla marijuana? Non se ne è già scritto abbastanza? non si è già detto tutto? Invece no, ce n'è ancora bisogno. Per una serie di motivi: la ricerca scientifica

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  • marijuana : pros e cons

    Di sicuro qualcuno penserà ancora un articolo sulla marijuana? Non se ne è già scritto abbastanza? non si è già detto tutto? Invece no, ce n'è ancora bisogno. Per una serie di motivi: la ricerca scientifica

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  • Determinanti sociali di salute. Non c'è servizio sanitario serio che non cerchi di fronteggiarle

    Dal New England Journal of Medecine Catalyst, NEJM Catalyst Editors’ Picks of 2022, un meraviglioso articolo sulle Determinanti di salute  

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  • fare il caregiver è a rischio depressione

    Depressione e caregiver, ci rifletto  scarica l'articolo

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  • intervista sui social: rischi e opportunità. La vita sui social e le sfide “borderline”

    una giornalista mi chiede. Qui rispondo Prof. Nizzoli, la cronaca di questi giorni riporta l’attenzione ai rischi legati all’uso insano dei social. La tragedia di Casal Palocco, in cui ha perso la vita un bambino di 5 anni a causa di un incidente provocato da

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  • I social: problemi certo ma quante opportunità! Guida per genitori

    I social. Se ne parla spessissimo; molti ne sembrano desolati, alcuni sono disperati. I ragazzi passano ore connessi a internet col naso sullo schermo dello smartphone o del tablet. Alcune famiglie si sentono rotte dall’invasione della rete, i figli non guardano neppure il piatto

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  • ED & SUD ICED Chicago 2018

    Con Amy Dennis e Tamara Pryor ho presentato il tema "la comorbilità fra Disturbo Alimentare e Disturbo da Uso di Sostanze" alla Conferenza internazionale ICED della Academy, AEd a Chicago 2018

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  • come funziona la mente che invecchia

    La vecchiaia, fa paura; ma la conosciamo bene? Diventare vecchi è una brutta cosa; mi ripeteva mia zia. Erano i lamenti di chi non aveva più il corpo che seguiva i pensieri e gli impegni, duri, della quotidianità. Gli acciacchi limitano, le energie calano mentre i ricordi della gioventù si fanno anche più impellenti. Si vive un divario interno: una cosa è quel che si vorrebbe fare

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  • Capitolo Europa AED, newsletter n. 2

      NL n 2 / 2022 December/2022 The syndemic we are experiencing requires

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  • marijuana in gravidanza

    Marijuana in gravidanza? Meglio di no, grazie Sempre più stati e paesi legalizzano l’uso dei cannabinoidi: inevitabile la sdrammatizzazione del consumo. Sempre più attori, cantanti, influencer scherzano apertamente sul consumo di marijuana; farsi una “canna” è un comportamento sdoganato. Di converso ci sono

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  • professional burnout

    Professional burnout   Anyone who works, leads or manages health services knows how subtle the problem of burnout of colleagues is and, why not?, their own. Yet burnout remains unnoticed,

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  • il riconoscimento delle "diversity" mette in discussione le stesse fondamenta della scienza

    Le culture dei Nativi mettono in discussione le basi dell’approccio scientifico alle cure Ci sono periodi storici che interpretano, anche se con accenti specifici locali o nazionali, una medesima tendenza. Questo che viviamo appare essere all’insegna del riconoscere le differenze. Nella forte divaricazione imposta dalla polarizzazione, degli interessi geopolitici, linguistici, nazionali e financo delle posizioni politiche, emerge un’esigenza potente di

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  • Sindemia. Solo la coesione sociale può dare la speranza di arginarla

    Solo la coesione sociale può dare la speranza di arginare la sindemia   Da quando l'ha lanciata Richard Horton direttore di The Lancet nel novembre 2020, la parola sindemia è diventata comune. Ma esattamente sindemia che cosa significa? Mi è capitato di farne oggetto di alcune lezioni. Nelle intenzioni di Horton sindemia vuol dire tenere in conto l'interazione fra COVID-19 altre malattie non trasmissibili e condizioni socioeconomiche e ambientali. Ma vediamo il problema per gradi.

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  • inizio '90: nascevano tanti nuovi modi di approccio alla cura. Zeitgeist di un'epoca post caduta Muro? e oggi?

    https://youtu.be/aXOLhS5zwkY zeitgeist    

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  • cosa è il trattamento multidisciplinare integrato ai DA

    da Approccio multidisciplinare integrato ai Disturbi Alimentari, in Disturbi Alimentari. Interventi multidisciplinari nel percorso di cura, (2023) a cura di Comi C., Monazani E, Franco Angeli pp 35-52   Come premessa mi sembra necessario spendere qualche minuto per cercare di capire bene di cosa ci si deve occupare col lavoro multidisciplinare integrato. La definizione non è solo questione nominalistica; dietro le definizioni si concentra il core di cui ci si occupa e, al contempo, l’approccio scientifico-culturale con cui lo si fa. Orbene il campo è chiamato in modi troppo diversi per essere banalmente bypassato. Quindi quale è la nostra “vera” materia? DCA è il termine alla radice della storia degli studi e delle attività in materia.

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  • Pubblicità sui social e consumo di droghe, un binomio a volte conflittuale

    Confesso che non ne avevo mai viste di simili. Eppure mi occupo di dipendenze da molto, tant’è che si può dire che i servizi pubblici per le dipendenze siano nati con me. Ero a Riva al grande congresso “Addictus”, magnificamente organizzato da Lugoboni dell’università di Verona,.per farvi la prolusione sulle addiction, le dipendenze appunto. E’ in corso l’edizione in inglese del manuale

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  • professional burnout is the worse ingredient of care; their weel-being is the best

    https://youtu.be/yz8Q4IA4deA  

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  • amare la vita, sempre

    Amare la vita  La esistenza di ogni individuo comincia con una separazione che la psicanalisi definì il “trauma della nascita”. L’unità originaria nel ventre della madre con la nascita si rompe irreversibilmente. Ne deriva una nuova realtà: quella “oggettuale”. Da quella separazione deriva una condizione di mancanza. Il cibo, ineludibile fonte di sostentamento, non viene più fornito gratuitamente

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  • Gaslighting: riconoscerlo è la premessa per contrastarlo e aiutare chi vi è esposto, specie i giovani

    Gaslighting è diventata ultimamente una parola diffusa tra gli adolescenti. Ti diamo gas, ti gasiamo, gasasti, sei gasato, quella mi gasa. Tanti modi di dire che si infilano nei frequenti discorsi dei giovani che parlano, a modo loro, di salute mentale. Il linguaggio può essere pittoresco o 

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  • https://studio.youtube.com/video/v2wHB_qQnww/edit

    Le Feste, periodo di gioia personale e relazionale. Per chi ha un disturbo alimentare o problemi di alcol è un periodo davvero molto difficile

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  • natura & cultura, l'epigenetica

    Natura e cultura; l’epigenetica La conoscenza del mondo ha un incredibile sviluppo. Se pensiamo a quanto sapevamo una trentina di anni fa e lo confrontiamo con l’oggi vediamo cambiamenti straordinari, nei campi della fisica dell’universo o delle micro particelle, nella psicologia e nelle neuroscienze si può dire che sono cambiati un po’ anche i fondamenti.  Tra essi va segnalato l’epigentica. Si tratta di un concetto nuovo e sostanzialmente rivoluzionario nel campo della psicologia e della salute mentale. La ricerca sull'epigenetica sta

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  • la ragazza col bicchiere: perchè mi piace

    Da molto tempo trovo straordinario il quadro di Vermeer Due gentiluomini e una ragazza con un bicchiere di vino, Girl with a glass, esposto a Braunschweik in Germania. Per me in molto occasioni è stato come uno stemma di ispirazione introduttiva ai temi che ho via via trattato nel corso di questi ultimi 15 anni. Vi ci vedo una straordinaria complessità che raffigura una scena di quotidianità discreta che avviene all'interno di  

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  • Food and Addictions

    Food and Addictions is a very large and controversial topic. Here I explain what is Addiction. In the second part I talk about the comorbidity Eating Disorders and Addictions. Finally I treat Food Addiction as a specific construct. This is the file of slides used at European Conference, on Alpach, Food and Addictions      

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  • Newsletter del Chapter Europa di AED

    There is an absolute need to strengthen social Europe, its roots, its competences, itsperspectives.The period we live strumento utile per favorire gli scambi nel continente europeo

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  • Reazioni (possibili) a traumi

    Reazioni comuni dopo un trauma La violenza che c’è nell’aria espone al rischio di subire un trauma. La vita poi non è sempre tranquilla e programmabile, capitano cose inaudite che sconvolgono. Per subire un trauma non basta essere coinvolti in una situazione catastrofica. Un trauma realizza la “legge delle 3 E”: evento, esperienza, effetti. Dopo aver attraversato un trauma, i sopravvissuti dicono spesso che  

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  • esperienze precoci - sviluppo - ruolo del caregiver

    L esperienze precoci e il ruolo dei caregiver per lo sviluppo sano o malato della mente umana E’ affascinante vedere come si costruisce la biologia della mente. Con le tecniche attuali è possibile seguirne lo sviluppo. Le prime esperienze a partire dal periodo più profondo dell’esistenza all’interno del grembo materno, influenzano lo sviluppo dell'architettura cerebrale, che fornisce le basi per tutto l'apprendimento, il comportamento e la salute futuri della persona. Proprio come una base debole compromette la qualità e la forza di una casa, le esperienze avverse all'inizio della vita possono

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  • Eating Disorders in Europe

    my brief presentation on Eating Disorders in Europe presentation - brief - on Eating Disorders in Europe, September 2022  

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  • Hispano Latino American Chapter AED wishes for their Conference in Monterrey 6th October 2022

    Europe join Latin-American colleagues best wishes to Monterrey Conference

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  • bambini, adolescenti e mascherine

    Scuola: psicologo Nizzoli, 'danni da obbligo mascherine, non facile ritorno a normalità' Effetti per bambini e adolescenti, ora sollievo ma anche difficoltà a leggere emozioni, paura e ansia   Roma, 17 set. (Adnkronos Salute) (Mad/Adnkronos Salute) Intervista di Maio Adelisa

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  • Issup-Italia professionisti delle dipendenze

    è costituita Issup-Italia, associazione interprofessionale sulle dipendenze: sezione nazionale di ISSUP ospitata da ACFR. E' una risorsa importante      si può seguire, ci si può iscrivere  ISSUP-Italia presentazione                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

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  • Aepea Italia: genitori e figli in cerca del futuro

    AEPEA Italia riapre ai lavori in presenza nella meravigliosa sala CARMELI - Via Galileo Galilei 36 – PADOVA il 30 settembre tutto il giorno. Un tema appassionante e di estrema attualità: L’AVVENTURA DI GENITORI E FIGLI ALLA RICERCA DEL FUTURO IN TEMPO DI COVID. https://www.umbertonizzoli.it/images/Convegno%20Aepeasi%201.pdf  

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  • comunicare la scienza

    Dall’intervista al dr Fauci rilasciata a JAMA del 9 settembre 2022 (doi:10.1001/jama.2022.16280) su come comunicare la scienza.

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  • Newsletter European Chapter n1/22

    in questa NL potete leggere come stanno le cose in vari paesi europei e le iniziative che l'European Chapter AED organizza in this NL you can read how things are in various European countries and the iniatives that European Ch organize Newsltter European Chapter AED NL

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  • curare la persona intera non solo i sintomi

    La conoscenza sui disturbi alimentari e sulle forme della loro presentazione è cresciuta molto anche se rimane molto complessa. In tutti i campi della scienza vale il “Paradosso di Goethe” che dice più o meno così: “Il sapere è come una sfera, più è grande, più sarà vasta la superficie di contatto con l’ignoto“. I disturbi alimentari provocano un cambiamento affettivo nelle singole sfere di relazione sociale. Ne consegue che tutte le relazioni ne sono inevitabilmente influenzati. L’impatto relazionale si estende all'esperienza dei caregiver, inclusi familiari, gli amici e le altre figure di supporto della persona affetta da disturbo.

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  • 9 Verità sui Disturbi Alimentari

    Verità n. 1: Molte persone con disturbi alimentari sembra abbiano un aspetto sano, ma in realtà possono essere molto malate.

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  • alcol e pandemia

    L’aumento delle vendite di alcolici è stata molto consistente, facendo il confronto tra il periodo di inizio lockdown con quello di un anno prima l’aumento delle vendite online è stato del 262% (Nielsen, JAMA); anche le vendite retail sono cresciute, meno, ma del 54%, sempre tanto.

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  • Anoressia nei maschi

    i maschi con disturbi alimentari restrittivi o con anoressia sono un target specifico che merita una attenzione dedicata.la anoressia è anche un problema maschile ed ha suoi aspetti peculiari

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  • Empatia impararla e poi usarla bene

    Empatia: impararla e usarla bene (apparsa su La Libertà del 10 agosto 2022)   L'empatia può essere coltivata;  cioè non si nasce con un gene dell'empatia. Si apprende nelle relazioni e si costruisce assieme alla crescita, ma può essere imparata a ogni età. Stiamo vivendo un'epoca di grande caos dove la frantumazione delle società diventa sempre più pervasiva e le polarizza. Proprio per quello sarebbe molto bello se diventassimo un po' più carini, cooperativi e tolleranti

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  • che ne sarà poi? a poche settimane dall'inizio della pandemia

    poche settimane dopo l'inizio della pandemia si cercava di vedere oltre il naso bruciato dall'emergenza e con l'esperienza della clinica si disegnavano scenari inascoltati da un Governo dal "naso bruciato" scrutare oltre il dramma dello scoppio della pandemia  

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  • violenza domestica e Covid-19

    Stare chiusi in casa non è stato semplice; a volte ci si ritrovava costretti a fianco del persecutore altre volte la vicinanza forzata diventava fonte di insofferenza e rabbia che poteva scaricarsi sul partner violenza domestica al tempo del Covid-19    

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  • pandemia e uso di sostanze

    Covid-19 e disturbi da uso di sostanze (legali o illegali) e del comportamento Questo capitolo è apparso in Il segno della pandemia. Effetti psicologici e sociali (a cura di Benassi P. e Mazzacurati S.) Memi, Consulta libri e progetti, 2020 L’epidemia si è abbattuta come un ciclone, improvvisamente togliendo dal sonno di una specie di delirio dell'Io eccitato e inarrestabile e aprendo la voragine della caducità, della mortalità umana. Si è passati dal giorno alla notte dal sogno di una vita che si espandeva tranquilla e felice, quasi eterna, alla paura di una morte incipiente e incontrollabile. Oh! certo, già prima vi era chi si sentiva precario e frustrato.

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  • la pandemia, l'isolamento la paura, marzo 2020

    nei giorni più bui dell'esplosione della pandemia un contributo per gestire l'ansia e la paura pandemia lockdown e isolamento ansia e paura

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  • pandemia e disturbi alimentari

    la pandemia ha generato tanti disastri facendo emergere criticità precedenti; ma che ne è in particolare dei disturbi alimentari? Questo articolo è apparso su DS medica poco dopo l'esplosione della pandemia pandemia e DA    

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  • Cannabis, effetti, McGill Univ JAMA per 26 giugno, Giornata contro l'uso e lo spaccio delle droghe

    26 giugno: prevenzione all’uso di droghe- Cannabis McGill Univ JAMA   Appena l'ho visto ho pensato di condividerlo con voi. Le memorie che si legano. L'articolo infatti è prodotto da un gruppo di ricerca del dipartimento di psichiatria della McGill University di Montreal che visitai quando andavo in Canada per studiare i servizi riconosciuti all'eccellenza sanitaria. La fonte poi è assolutamente autorevole, il JAMA. Si tratta di una review sistematica e una meta-analisi

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  • bere o non bere: piccola guida

    Bere o non bere Piccola guida per sapere come comportarsi col bere breve “pocket” per aiutare a capire se, quanto e quando bere alcol. Nella nostra cultura sociale il consumo di alcol è ultramillenario. Personalmente ne ho bevuto la prima volta da bambino in sagrestia dove mio zio giocava a “busche” col prete, fu lui a darmene un goccio. Infatti oltre alla tavola, anche le feste e le occasioni speciali di solito coinvolgono giochi, musica e bevande alcoliche. Sono momenti di festa e divertimento e l’alcol le suggella. A volte si esagera. Oggi i limiti imposti dalla legge suscitano comportamenti più contenuti.  

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  • formare i caregiver e misurare l'efficacia dei trattamenti per persone che usano droghe

    formare i caregiver per trattare il consumo di droga efficacia dei caregiver  formare i caregiver contributo alla Giornata contro le droghe: valorizzare formare e misrare l'efficacia dei caregiver facendosi carico dei loro problemi

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  • 2 GIUGNO 2022

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  • Pandemia cosa ne deriverà

    la pandemia ha scardinato costumi e organizzazioni lasciando un mondo di persone "toccate". Che ne sarà?    scarica l'articolo

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  • sfide del prossimo futuro

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  • professionisti e caregiver alleati, motivazioni obiettivi

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  • genitorialità ferita bisogni affettivi

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  • manuale per la prevenzione e la cura dei Disturbi alimentari DA Sisdca

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  • disturbi alimentari nei maschi

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  • notizie spaventose - paure - educazione - bambini

    Parlare delle (tremende e spaventose) notizie che girano   In mondo ormai interconnesso circolano continuamente notizie e molte sono davvero tragiche. I media le scodellano a ripetizione, le enfatizzano: le fanno diventare frastornanti. Per i piccoli sapere delle notizie aiuta a sentirsi grandi: sono un'esperienza educativa positiva, ma quelle tragiche possono essere molto destabilizzanti. Disastri, omicidi, attentati, devastazioni ambientali possono generare squilibri emotivi anche molto seri. Le immagini poi sottolineano ancora di più i drammi. Nella mente di un bambino possono prendere corpo paure tragiche. Il mondo che ti circonda non è bello e da scoprire ma diventa un condensato di paure terrorizzanti. Cosa può fare un adulto?

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  • Immagine corporea: non creare danni

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  • AED European Chapter logo

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  • violenza ai minori: la speranza di porvi fine; OMS e CDC

    La speranza di porre fine alla violenza ai minori Umberto Nizzoli Se ne parla poco, l’argomento sgomenta e suscita reazioni di comprensibile ripulsa emotiva. Ma la violenza all’infanzia è molto più di diffusa di quanto si sappia, ufficialmente. Ed è un fenomeno grave perché può contribuire a danneggiare in modo grave e permanente le opportunità di sviluppo della persona. Accanto a situazioni che assurgono agli “onori” della cronaca per la loro brutalità ve ne sono tante altre più sommerse ma non per questo meno dannose. Il fenomeno sepolto nella paura e nella vergogna, è molto difficile da affrontare ed ancor prima da individuare. Per alcuni anni, 2001- 07, grazie a insistenti corsi di formazione e col contributo fondamentale dei medici dei pronto soccorso ospedalieri, dei pediatri e dei ginecologi oltre che dei servizi, ne ho pubblicato la consistenza nel reggiano. Poco meno del due percento dei minori dalla più tenera età fino ai diciotto anni subiva una qualche forma di violenza o di abuso. Ora due tra le più autorevoli autorità scientifiche mondiali, l’OMS e il CDC pubblicano un manuale per sconfiggere questa piaga sociale. Sembra utopia, la violenza è radicata nelle relazioni umane. Ma la base del documento è assolutamente scientifica. Si nasce con una domanda di amore, ricevere maltrattamento dove ci si aspetterebbe accoglienza e protezione è molto confusivo. La strategia identificata dalla OMS e dal CDC è complessa.

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  • sinestesia fenomeno strano ma non rarissimo

    La sinestesia, un fenomeno strano ma non rarissimo Umberto Nizzoli Crescere per diventare lettori del mondo, di quel che accade e di quel che c’è. Ci sono forme e modi di essere strani, inusuali, ma non per questo meno umani. Alcuni hanno probabilmente già sentito parlare di sinestesia, o almeno delle sue forme più comuni come è il caso delle persone che vedono i colori quando sentono la musica. Ma la sinestesia è molto più varia di quanto le persone possano immaginare. Parole che sanno di caramelle all'arancia o di cioccolato. Musica che proietta colori brillanti e scintillanti. Numeri che accompagnano personalità e storie di vita piena. Queste sono tutte forme di sinestesia, la condizione neurologica in cui sensi come il gusto, il tatto, l'olfatto e la vista si collegano o addirittura si fondono. I resoconti storici delle persone con sinestesia risalgono a centinaia di anni fa. Ma è solo negli ultimi decenni che gli scienziati sono stati in grado di utilizzare l'imaging cerebrale

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  • Cagnolino per legame affettivo

    Umberto Nizzoli, psicologo clinico e psicoterapeuta reggiano, riflette sulla genitorialità negli anni 2000 cogliendo in modo provocatorio temi dibattuti in un congresso dell’Associazione europea di psicopatologia dell’infanzia e dell’adolescenza. Nizzoli è un componente del direttivo.  In un panorama come l’attuale di declinazioni complesse della genitorialità con percorsi faticosi e non di rado deludenti verso la procreazione, per esempio nell’ambito di vari tipi di gravidanza medicalmente assistita, molte volte avere un bambino è un obiettivo che si pone piuttosto in là nella vita. Anche per questo, diverse persone prendono un cagnolino o un altro animale da accudire. I motivi dello scimmiottamento di genitorialità possono affondare nelle condizioni economiche e nella precarietà del lavoro che non consente di contare sul reddito sicuro e sufficiente a costruire una famiglia.

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  • Manuale “Scuola E Disturbi Del Comportamento Alimentare”

    Manuale “Scuola E Disturbi Del Comportamento Alimentare”A cura di Anna Saltini, Claudio Colli, Chiara Covri, Umberto NizzoliAzienda USL di Reggio Emilia 2004 Si tratta di un agevole e sintetico vademecum per gli insegnanti della scuola media superiore, incentrato sul tema attuale, e per genitori e insegnanti particolarmente perturbante, dei disturbi alimentari negli adolescenti.Il manualetto è stato redatto all´interno di una ricerca – azione sui disturbi del comportamento alimentare in provincia di Reggio Emilia. Non ne riporta i dati e i risultati, tuttavia nasce dalla conoscenza diretta che nel corso della ricerca gli autori hanno acquisito della sensibilità e, al tempo stesso, dei sentimenti di impotenza che gli insegnanti provano quando un loro allievo o, più spesso, allieva soffre di anoressia nervosa o di bulimia nervosa. Il conflitto tra il desiderio di rendersi utili e il timore di peggiorare le cose se si interviene nel modo sbagliato è spesso così paralizzante, che l´insegnante può provare profondi sentimenti di inadeguatezza rispetto al proprio ruolo educativo, può decidere che il problema non lo riguarda, o farsene carico in modo coraggioso ma eccessivamente solitario ed isolato rispetto alla famiglia del ragazzo e ai colleghi, può pensare che in questa società educare gli adolescenti sia un compito impossibile e che tanto vale rinunciarci o, al contrario, che sia una necessità urgente ed assoluta ma delegata a pochi adulti volenterosi e un po´ temerari.

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  • Covid-19 stress e resilienza

    Covid-19, stress e resilienza Umberto Nizzoli L'epidemia mondiale della malattia da COVID-19 per molte persone è fonte di stress e avversità inaspettati. La ripresa sembra energica, ma è bene imparare dall’esperienza senza fuggire via dal disastro che abbiamo subito. Capisco che la voglia di dimenticare è tanta, che il peso della pandemia è grande, ma bisogna crescere e non dimenticare. Mai. Oggigiorno se ne parla molto, alcuni addirittura dicono di essere stufi di sentire la parola resilienza. In realtà la resilienza ci aiuta a superare le difficoltà. Ne abbiamo bisogno tutti e sempre. La resilienza non è qualcosa con cui siamo nati: a partire dal nostro corredo genetico unico e individuale si è costruita nel tempo a seguito delle esperienze che abbiamo avuto interagendo prima con la mamma e poi con gli altri soggetti che abbiamo incontrato nella crescita. Possono essere stati incontri piacevoli o spiacevoli. Ecco perché tutti noi rispondiamo allo stress e alle avversità in modo diverso; è così anche con la pandemia di COVID-19.

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  • Non solo vittime, contro la paura serve diventare protagonisti

    La terra trema e gli espwerti sostengono che e scosse si protarranno a lungo. Come far fronte alla paura dilagante?   leggi l’intervista del Prof. Umberto Nizzoli, sul quotidiano Il Resto del carlino del Carlino, di domenica 3 giugno:

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  • Valutazione ed efficacia dei trattamenti dei disturbi del comportamento alimentare

      Nizzoli Umberto, Valutazione ed efficacia dei trattamenti dei disturbi del comportamento alimentare, Piccin, Padova, 2004. Euro 15,00 Il testo tratta il tema spinoso, attuale e necessario della valutazione e dell’efficacia dei trattamenti nei disturbi del comportamento alimentare.È un tema spinoso, perché la parola “valutazione” talvolta fa alzare muri difensivi in chi dirige e in chi opera. Chi ha il potere e la responsabilità vuole tenerli, e le valutazioni (di un’unità operativa, di un servizio, del sistema dei servizi) hanno sempre il sapore del cambiamento: ci vuole fiducia per credere che sarà un cambiamento migliorativo, o se non altro fertile e proficuo almeno in alcuni dei suoi aspetti; inoltre, interrogarsi sul funzionamento del proprio servizio, sui risultati prodotti, sull’efficacia del lavoro clinico svolto presuppone apertura e disponibilità alla critica e all’innovazione. La diffidenza, a questo punto, può essere altrettanto elevata nell’operatore, che talora vive la valutazione (del servizio, ma soprattutto dei metodi di intervento, dei piani di trattamento, degli esiti delle cure ai suoi pazienti) come un’intrusione nella quotidianità di un lavoro clinico magari consolidato da lunga e appassionata esperienza; valutazione significa compilazione di moduli, somministrazione di strumenti psicometrici ai pazienti, ma ancor più accettare l’idea, spesso indigesta per un clinico, che la complessità, la creatività e lo stile personale dei suoi interventi psicoterapeutici siano passibili non tanto di giudizio e di revisione, perché questo avviene (e deve avvenire!) nel confronto con i colleghi, nelle supervisioni e nella formazione, quanto di una misurazione. La valutazione va di pari passo, e presuppone, programmazione e misurazione: il lavoro clinico e l’organizzazione / funzionamento del servizio saranno tradotti in dati, percentuali, rispondenza o non rispondenza a degli indicatori, analisi dei dati, che saranno utilizzati per programmare il futuro, decidere circa l’allocazione delle risorse, rimodulare le prestazioni, gli interventi, l’organizzazione del servizio e le relazioni con gli altri servizi ed agenzie.

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  • Giovani Che Rischiano La Vita. Capire E Trattare I Comportamenti A Rischio Negli Adolescenti

    Giovani Che Rischiano La Vita. Capire E Trattare I Comportamenti A Rischio Negli AdolescentiUmberto Nizzoli, Claudio Colli (a cura di)McGraw-Hill, Milano, 2004, Collana di PsicologiaPresentazione di Eugenio Borgna Recensione a cura di Chiara Covri, psicologa del Centro di Documentazione del Sert di Reggio Emilia I comportamenti a rischio degli adolescenti preoccupano, e talvolta a ragione, gli adulti. Consumo di sostanze psicotrope, violenza verso l’altro e azioni vandaliche, atti autolesivi (cutting, suicidio, disturbi del comportamento alimentare,…), comportamenti sessuali a rischio, dipendenze da sensazioni forti, da rituali solitari o gruppali, da giochi, dalle nuove tecnologie, dalle mode. I genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli operatori dei servizi per adolescenti talora si spaventano: temono, più di tutto, che l’adolescente oltrepassi il punto di non ritorno e che quella che poteva essere una ragazzata senza conseguenze diventi improvvisamente tragedia, un evento reso indimenticabile da strascichi drammatici. La guida in stato di ebbrezza potrebbe diventare incidente, morte, paralisi; l’aggregazione in qualche banda giovanile potrebbe esitare in azioni antisociali, magari con risvolti penali; i comportamenti autolesivi e il consumo di sostanze potrebbero essere, prima o poi, letali. La reazione degli adulti è spesso repressiva o talvolta di rassegnato lassismo: nel primo caso, prevalgono la paura e la rabbia per il fatto di veder infranti i valori e le regole dei quali gli adulti si sentono portatori, nel secondo caso il sentimento di impotenza e il doloroso vissuto di aver fallito irreparabilmente al proprio compito di educatori.

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  • Steering Group: La Violenza E L’abuso In Famiglia Ed Ai Minori Da Parte Di Genitori Alcoldipendenti E/O Tossicodipendenti

    PROGETTI ENCARE Umberto Nizzoli (Redatto col contributo di Roberta Barozzi) Il progetto europeo CHALVI (Family violence and substance misuse with special attention to a child’s perspective) di cui l’AUSL di Reggio Emilia è Partner associato e Responsabile del Sotto-Progetto di Valutazione e di Impatto, è diretto dalla A-Clinic di Helsinki. Essoprevede tra i suoi obiettivi la revisione e costruzione di buone pratiche a livello europeo. Il Gruppo di coordinamento ha finora repertoriato e discusso trenta documenti, relativi a Linee-guida / Indirizzi di Buone Pratiche sul tema della protezione dei bambini figli di genitori alcoldipendenti/tossicodipendenti e violenti con il proprio nucleo famigliare.

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  • Creazione Delle Malattie Mentali?

     Nizzoliriportiamo l’intervento (integrale!) di Umberto Nizzoli pubblicato nell’edizione del 24/07/07 del giornale “Il Carlino” *** Oggi giorno c’è sempre più la voglia di risolvere le questioni complesse con delle soluzioni lapidarie, possibilmente definitive; un po’ ciò è dovuto dal crescere della complessità e della fatica che si deve fare per muoversi all’interno. Allora l’idea di risolvere il tutto col machete viene, è comprensibile, ma è sbagliato.Ma partiamo dal fondo della dichiarazione del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, laddove si raccomanda di informarsi attentamente e di non accettare “facili diagnosi psichiatriche”. Viene da dire, evviva! Infatti il modo suggerito va esattamente nel senso della visione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, quando chiama a rompere le cosiddette a-simmetrie cognitive (nell’incontro fra il medico ed il paziente c’è uno che sa, il medico, e l’altro che si adegua, il paziente) per puntare ad un mondo in cui il cittadino è pienamente informato e sa fare le sue scelte sulla base delle sue preferenze in piena consapevolezza discutendone alla pari col suo medico.

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  • Oggi!

    Non ti fare trarre in inganno! Ma chi segue i dibattiti che si fanno tramite web ha invece l’impressione di assistere ad una grande confusione portata avanti con una consistente virulenza. Chissà quali notizie circolano adesso che mi stai leggendo! La sensazione di rincorrere questioni che sfuggono, volano via, è forte. Molto, se non tutto, appare vano. Sì, perché i discorsi si rincorrono ripartendo sempre da zero, come se nessuno o nulla avesse mai costruito qualcosa di serio e di basato su solide conoscenze e nulla fosse rimasto. E’ così da parte dei politici tesi ogni volta a fare credere di avere trovato, finalmente verrebbe da dirsi!, la soluzione al problema dei consumi di sostanze. E’ così per i media che continuano imperterriti a cercare lo scoop: adesso si occupano di un deputato che frequenta ambienti in cui festini sessuali si coniugano con la cocaina. Ma è così anche tra i professionisti, così travolti dall’urgenza da non riuscire ad avere “basi sufficientemente sicure”, si direbbe alla Winnicot.

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  • Farmaci Troppo Semplici

    Ogni giorno il sistema anti-spam della mia azienda, l’AUSL di Reggio Emilia, mi evita di leggere un centinaio di pagine web che propongono l’acquisto di medicine: mille grazie, mi fa guadagnare tempo. Però la questione è che la mancanza di regole sulla vendita di prodotti farmaceutici online sta mettendo la gente a rischio. C’è chi si è preoccupato di fare una ricerca su oltre 3.000, sì, dico tremila, siti web che vendono medicine e ha scoperto che ce n’è di improbabili, di superate e di falsificate: più della metà non salvaguarda in alcun modo il cliente. Bisognerebbe trovare un modo, introdurre un marchio (?), per aiutare i consumatori ad identificare i siti sicuri. Si badi che i siti seri, che pure esistono e che non vanno condannati sono pochissimi, i ricercatori ne hanno trovati meno di una decina! Tanti altri, migliaia, vendono farmaci a prezzi così bassi che fa pensare a falsi.

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  • “Disturbi dell’Alimentazione e Abuso di sostanze”, a cura di Umberto Nizzoli

    Di “Disturbi dell’Alimentazione e Abuso di sostanze”, a cura di Umberto Nizzoli, si può ben dire che si tratta di un libro agile e nello stesso tempo molto denso; in 192 pagine si trattano tutti gli aspetti delle relazioni reciproche tra i disturbi dell’alimentazione (Anoressia, Bulimia e Binge Eating, quel devastante comportamento di assunzione smodata ed incontrollata di cibo), i disturbi di personalità e l’uso di sostanze stupefacenti legali e illegali (alcol, cocaina, amfetamine in primis).Pochi temi sono più discussi e trattati di quello della “doppia diagnosi”. Di solito però essa è vista a partire dai problemi che incontrano i Sert e le Comunità Terapeutiche nell’assistere le persone con disturbi mentali concomitanti. In “Disturbi dell’Alimentazione e Abuso di sostanze” si affronta la “doppia diagnosi” da un’angolatura più innovativa: i disturbi dell’alimentazione.

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  • Abuso E Violenza In Famiglia Dove Ci Sono Genitori Alcolisti O Tossicodipendenti

    L’Ausl di Reggio sta facendo un grande sforzo per fronteggiare un problema tra i più delicati dell’epoca attuale: la violenza che può scatenarsi in famiglia quando uno o entrambi i genitori sono alcolisti o tossicodipendenti. La AUSL DI REGGIO è impegnata sul fronte della prevenzione e del trattamento di tutti i tipi di abuso e di violenza contro i bambini, i giovani e le donne e nella protezione dei gruppi a rischio; in particolare da qualche tempo viene data molta attenzione ai rischi che si verificano allorché in famiglia c’è alcol o droghe. L’AUSL di Reggio Emilia, infatti, è attivamente coinvolta in tre progetti europei approvati e sostenuti dalla Commissione EuropeaPer favorirne la diffusione l’AUSL di Reggio Emilia ha costituito un Comitato locale. Chalvi, Tavim e Chapap’s sono i nomi dei tre progetti che si occupano rispettivamente della prevenzione, del trattamento e della costruzione di una rete socio-sanitaria competente per l’abuso e la violenza connesse al consumo di alcol o di droghe. L’abuso e la violenza nelle famiglie correlate alle sostanze è un tema molto complesso, difficile da gestire e trasversale a differenti servizi sociali e sanitari: per le tossicodipendenze, per l’alcolismo, per i minori e per le famiglie e tutto il sistema ad essi collegato. Il gruppo di lavoro racchiude al suo interno pediatri, medici di famiglia, emergenze-urgenze e pediatrie degli ospedali, Sert, Comunità terapeutiche, Servizi Sociali dei Comuni; tuttavia, si sente l’esigenza di creare un legame più forte con il mondo educativo e con le scuole di ogni ordine e grado.

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  • Abuso Ai Minori: Basi – Cenni

    La prevenzione e la cura dell’abuso ai minori. L’abuso spesso non è una diagnosi, ma una situazione o un evento (o una serie) traumatici i cui esiti clinici non sono inevitabili (Resilienza) né prevedibili (Bausermann 1998).Interagendo con i fattori protettivi e con quelli a rischio (dello specifico caso in esame) e con le caratteristiche individuali del minore può determinare diversi disturbi psicopatologici (..) Scarica Qui le diapositive del Corso prevenzione e la cura dell’abuso ai minori Corso base – di Umberto Nizzoli

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  • Convegno Lasciarsi Morire Di Fame Ingozzandosi Di Niente

    intervento tenuto il 23 ottobre 2007 alle Magistrali “M.di Canossa” di Reggio Emilia dal Professor Umberto Nizzoli (tratto direttamente dalla registrazione della conferenza) I termini del problema Auspico che questa sera si possa fare una riflessione, una camminata, un pic-colo percorso di salute, di comprensione e di avvicinamento al dolore ed alla soffe-renza che colpiscono molte ragazze ed anche qualche ragazzo. Perché ci porti poi ad avere maggiore sicurezza interna cioè maggiore possibilità di decodificare e in qualche modo quindi comprendere e accogliere che cosa succede nella mente e nel comportamento di un numero purtroppo rilevante di giovani che vivono nelle nostre scuole. Giovani, ma non solo. Anche chi non è più tanto giovane può essere interes-sato perché i problemi di cui ci occupiamo insorgono più frequentemente nell’adolescenza e nella prima giovinezza, ma in alcuni casi hanno anche degli esor-di più tardivi, emergono anche in gioventù centrale, verso i 30-32 anni.

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  • Violenza Domestica E Abuso Di Sostanze: Il Ruolo Del Networking Internazionale Nella Prevenzione

    I genitori alcoldipendenti/tossicodipendenti non sono necessariamente abusanti, così come esistono genitori abusanti che non fanno uso di sostanze psicoattive. Tuttavia la concomitanza dei due problemi comporta un fattore di rischio elevato per il minore: la violenza all’interno dei legami affettivi più significativi, come quelli familiari, può essere aggravata dal consumo di sostanze psicoattive illegali o legali come l’alcol, contribuendo a creare un ambiente disfunzionale, denso di conflitti ed inadatto ad uno sviluppo armonioso. Il rischio è duplice: da un lato, il bambino può essere la vittima diretta o il testimone della violenza correlata alle sostanze; dall’altro, l’abuso subito, e spesso in queste circostanze per periodi tutt’altro che brevi, in età infantile, nelle sue diverse forme, è uno dei principali fattori che aumenta il rischio di psicopatologia nell’adolescente e nell’adulto, comprendendo con questo termine anche la dipendenza da sostanze psicoattive: numerose ricerche internazionali evidenziano questa correlazione. La prevenzione di tali fenomeni e la protezione di soggetti vulnerabili, come lo sono di solito le donne e soprattutto i bambini, è l’obiettivo principale del progetto CHALVI, Family violence and substance misuse with special attention to a child’s perspective, promosso dalla rete ENCARE (European Network for Children Affected by Risky Environments with the family), approvato e finanziato dalla Commissione Europea, di cui l’AUSL di Reggio Emilia è Partner associato e Responsabile del Sotto-Progetto Valutazione e Impatto. Tale obiettivo viene perseguito agendo sulle diverse categorie di professionisti che si trovano a contatto con i bambini e le loro famiglie, attraverso attività volte a sviluppare la consapevolezza del problema, migliorare la capacità di identificazione delle situazioni a rischio, creare reti di supporto per le famiglie e i bambini, creare reti di professionisti che possano costituire una fonte di conoscenza e buone pratiche. Il progetto, avviato nel marzo 2006, ha la durata di due anni. La direzione del progetto ed il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale avvengono a cura dalla A-Clinic Foundation di Helsinki, l’organizzazione leader in Finlandia per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze patologiche e membro di Encare.

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  • GAMBLING: Il gioco d’azzardo patologico

    Il Gambling rappresenta un fenomeno che coinvolge fattori sociali, culturali ed economici che può arrivare ad assumere in certe circostanze tutte le caratteristiche di un disturbo psichico clinicamente diagnosticabile… QUANDO COMPARE IL PROBLEMA Il gioco d’azzardo (gambling) rappresenta un fenomeno multidimensionale che coinvolge tutti i fattori sociali, culturali ed economici della persona e dei suoi gruppi sociali che può arrivare ad assumere in certe circostanze tutte le caratteristiche di un disturbo psichico clinicamente diagnosticabile.

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  • Riconoscimento e Contrasto della Violenza in Famiglia

    Durante il periodo 19-22 novembre a Reggio Emilia si sono riuniti i Gruppi di studio europei che gestiscono con il supporto della Commissione Europea i Progetti Chalvi (Family violence and substance misuse with special attention to a child’s perspective) e Tavim (Help for Men with Alcohol and Violence Problems) sviluppati dal network europeo ENCARE, European Network for Children Affected by Risky Environments with the family. Il giorno 23 si è poi svolto con grande affluenza di operatori il convegno internazionale: L’ABUSO E LA VIOLENZA IN FAMIGLIA CORRELATE ALL’USO DI SOSTANZE LEGALI E ILLEGALI: LEGGERE, CAPIRE E CONTRASTARE IL FENOMENO. Nella giornata del 20 Novembre Giornata dedicata alla Protezione dei Bambini è stato approvato un documento finalizzato a sviluppare una politica di prevenzione e protezione dall’abuso e dalla violenza domestica alcol e droghe correlate, La Carta di Reggio: Riconoscimento e contrasto della violenza in famiglia correlata al consumo di alcol e droghe. Essa si rivolge ai Governi nazionale e regionali, ai Sindaci, alle Amministrazioni locali, agli eletti Assemblee elettive, alle Direzioni delle Aziende Sanitarie, ai Dirigenti dei Servizi sociali e sanitari affinché diano il massimo impulso alla protezione dai danni dovuti alla violenza alcol e droghe correlata. Umberto Nizzoli (Responsabile Progetto Prevenzione e Cura dell’Abuso ai Minori AUSL di Reggio Emilia) *** RICONOSCIMENTO E CONTRASTO DELLA VIOLENZA IN FAMIGLIA CORRELATA AL CONSUMO DI ALCOL E DROGHE La Carta di Reggio Emilia Premesse Tenuto conto della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, con particolare attenzione ai seguenti articoli: Articolo 19: Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all’uno o all’altro, o a entrambi, i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento. Articolo 33: Gli Stati parti adottano ogni adeguata misura, comprese misure legislative, amministrative, sociali ed educative per proteggere i fanciulli contro l’uso illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope, così come definite dalle Convenzioni internazionali pertinenti e per impedire che siano utilizzati fanciulli per la produzione e il traffico illecito di queste sostanze. Articolo 34: Gli Stati parti si impegnano a proteggere il fanciullo contro ogni forma di sfruttamento sessuale e di violenza sessuale.Sottolineato che gli obiettivi di una comunità competente possono essere così richiamati:– favorire l’empowerment individuale e sociale– favorire la coesione sociale, attraverso il potenziamento di fattori di resilienza individuali e sociali che consentano di creare legami interpersonali efficaci– tutelare i gruppi più esposti ed a rischio, in particolare i bambini e le donne– aumentare la capacità di intercettazione precoce dei fenomeni di disagio derivanti da esperienze di violenza ed abuso– fornire interventi appropriati e scientificamente validi Si prende atto che:– Una vasta mole di ricerca scientifica e di letteratura internazionale evidenzia che la violenza intrafamiliare subita o assistita dai minori può produrre danni allo sviluppo psicofisico del minore, sia a breve sia a lungo termine al punto che rappresenta il principale fattore di rischio evolutivo.– I figli di genitori consumatori di sostanze con particolare riferimento al consumo di alcol hanno una probabilità di circa tre volte superiore di diventare a loro volta consumatori di sostanze.– I due fenomeni (consumo di sostanze e violenza intrafamiliare) sono facilmente correlati: ricerche internazionali evidenziano che il 50% degli uomini con problemi alcolcorrelati è violento verso la partner, e che il 70% delle donne con problemi alcolcorrelati dichiara di aver subito violenza domestica (Chase et al. 2003, Down set. Al. 1998, Schumacher et al. 2003). In generale, gli uomini violenti sotto l’effetto di alcol rappresentano non soltanto un esteso sottogruppo di perpetratori di violenza domestica, ma le violenze commesse da loro sono di solito anche più severe (Breclin 2002, Graham 2004, ecc). In queste famiglie vivono anche bambini che subiscono direttamente o indirettamente l’effetto della violenza correlata all’uso di sostanze.– Ricerche attendibili stimano in circa un milione i minori che vivono in famiglie in cui ci si ubriaca o si consumano droghe.– La violenza domestica e i problemi alcolcorrelati rappresentano due grandi fattori di rischio evolutivo per i minori.Si ritiene pertanto necessario:– porre tra le priorità di politica sociale e sanitaria la protezione dei minori e delle donne dall’abuso fisico, psicologico o sessuale ed in particolare dagli effetti violenti alcol e droghe correlati;– dare corso ad una forte presenza di attività di sensibilizzazione e di formazione rivolte agli operatori di tutti i servizi sociali, sanitari e di prossimità;– intercettare il più precocemente possibile ed affrontare in modo appropriato il fenomeno della violenza intrafamiliare verso i bambini e le donne, specificatamente quando si interseca con il consumo di alcol, cocaina e altre sostanze psicoattive. Si sollecitano le seguenti azioni: – collaborazione tra istituzioni pubbliche e del privato sociale, magistratura, forze dell’ordine, associazioni, servizi sociali, servizi sanitari, strutture ospedaliere, medici e pediatri di famiglia, servizi per le dipendenze patologiche, servizi di salute mentale e di neuropsichiatria infantile, con la creazione di specifici tavoli di coordinamento e di monitoraggio del fenomeno che definiscano gli obiettivi generali e specifici nonché le linee di indirizzo nazionali, regionali, provinciali e distrettuali;– costruzione di team specialistiche multidisciplinari che permettano di affrontare le situazioni di abuso intrafamiliare in modo tempestivo e a 360 gradi, con l’impiego di risorse e competenze provenienti dalla diverse discipline;– formazione congiunta e aggiornamento continuo, al passo con i dati emergenti dalla ricerca scientifica e dalla letteratura;– diffusione di una cultura basata sull’empowerment individuale e di comunità, sullo sviluppo dei fattori di resilienza, sulla sensibilizzazione della popolazione e dell’opinione pubblica, anche attraverso i mass media;– sviluppo della ricerca scientifica, allo scopo di raccogliere dati, monitorare il fenomeno, valutare l’impatto degli interventi, individuare le nuove aree di bisogno e trovare nuove strategie di fronteggiamento;– costruzione e mantenimento di network nazionali e internazionali che permettano di aprirsi ad esperienze diverse e di trarne valido supporto e aiuto;– sensibilizzazione degli amministratori e dei decisori politici, allo scopo di promuovere una legislazione che maggiormente tuteli e protegga il bambino e la donna anche nell’ambiente familiare. Sottoscritto da ENCARE Chalvi e Tavim Gruppi esperti europeiReggio Emilia 20.11.2007

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  • Serve Un Approccio Strategico Per Valorizzare Gli Interventi Nel Settore Delle Dipendenze

    Forse sarò un po’ lungo, ma vorrei condividere la Vision cui orientare i servizi per le dipendenze. Insomma vorrei vedere le cose al positivo e al futuro.Prendiamo le cose alla larga.Pur di fronte all’esigenza di allargare i valori del libero mercato, non si può intendere accettabile l’opportunità che il mercato si allarghi fino ad includere tutti i servizi per le dipendenze. Questa evenienza non è né auspicabile né materialmente possibile.Non è possibile perché buona parte delle persone che attualmente si rivolgono ai servizi godono di pochi strumenti economici o assicurativi, ad esclusione di quelli provvisti dagli apparati dello stato; sicché costoro non rappresentano un target di mercato ambito, né costoro possiedono somme per pagarsi le cure desiderate. Certamente fra le persone che sono affette da un disturbo da uso di sostanze molte avrebbero i mezzi per pagarsi le cure ed anzi già oggi molti lo fanno; sono invece coloro che stazionano abbastanza stabilmente nei pressi di un Sert ad avere grandi problemi economici: costoro difficilmente rappresenterebbero un mercato appetibile se non fosse sussidiato dal pubblico.Non è auspicabile perché le dipendenze rappresentano un fenomeno che condensa le contraddizioni sociali che qui richiamo brevemente per titoli: giovani- adulti; individuo – collettività, autoctoni – immigrati; sanità – giustizia. Insomma appaltare ad imprese private la totalità dei servizi per le dipendenze significherebbe escludere lo stato dalla gestione dei temi sociali suddetti.

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  • Manuale Per Operatori, Insegnanti, Genitori – DCA: disturbi del comportamento alimentare

    a cura di Umberto Nizzoli, Claudio Colli, Chiara Covri Le ragazze e i ragazzi che hanno un disturbo del comportamento alimentare (DCA) sono spesso malati invisibili agli occhi degli altri: spesso si è incapaci di vedere e di capire oppure si è immobilizzati dall’inadeguatezza e dalla paura. L’approccio degli autori al problema è molto semplice: affrontare un disturbo del comportamento alimentare di una ragazza o di un ragazzo è spesso un compito estremamente difficile. Nessuno, genitore, insegnante, operatore sociale o sanitario, medico o psicologo è in partenza già preparato. Questo libro vuole permettere alle ragazze e ai ragazzi che hanno un dca di essere capiti ed aiutati nella loro sofferenza; inoltre vuole dare chiarezza, più sicurezza e adeguati strumenti a chi si vuole prendere la responsabilità di aiutarli. Per questi motivi il lettore trova le risposte esaurienti e indispensabili a tutte le domande poste per affrontare in modo efficace e nei tempi giusti il dca che ha la figlia, la propria studentessa o la propria paziente o il maschio. Ci sono le risposte a cosa è un dca? Cosa si deve assolutamente sapere? Come lo si riconosce? Come affrontare l’argomento con la persona interessata e come avvicinarla? Come esserle d’aiuto nella vita di tutti i giorni? Come superare le proprie difficoltà a farlo? Quali sono le cure? Si può ragionevolmente sperare nella guarigione? Quali aiuti cercare? Come si fa a prevenire un dca? Un libro che accompagna nel proprio impegno di comprensione e di cura. (fonte: Carrocci Editore)

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  • Editoriale Personalità/Dipendenze Volume 13

    Chi segue i dibattiti che si fanno tramite web ha l’impressione di assistere ad una grande confusione agita con una consistente virulenza. Chissà cosa starà apparendo ora che mi leggi in questo editoriale? La sensazione di rincorrere questioni che sfuggono, volano via, è forte. Molto, se non tutto, appare vano. Sì perché i discorsi si rincorrono ripartendo sempre da zero, come se nessuno o nulla avesse mai costruito qualcosa e nulla fosse rimasto. E’ così da parte dei politici tesi ogni volta a fare credere di avere trovato, finalmente sarebbe da dirsi!, la soluzione. E’ così per i media che continuano imperterriti a cercare lo scoop, pazienza. Ma è così anche tra i professionisti, così travolti dall’urgenza da non riuscire ad avere “basi sufficientemente sicure”.

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  • Linee-Guida Nice 2004 E Apa Relazione Sul Tema Dei Fattori Di Rischio E Di Protezione Per L’insorgenza Di Un Problema Alimentare

    Il 10 aprile Umberto Nizzoli della azienda Sanitaria Locale presenta in seduta plenaria al congresso nazionale della Società scientifica pere i Disturbi del comportamento alimentare la relazione sul tema dei Fattori di rischio e di protezione per l’insorgenza di un problema alimentare desunti dalle Linee-guida NICE 2004 e APA 2006. In particolare Nizzoli spiega quali sono i rischi specifici ai maschi, agli atleti, o in età avanzate.

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  • La Violenza E L’abuso In Famiglia Ed Ai Minori Da Parte Di Genitori Alcoldipendenti E/O Tossicodipendenti

      STEERING GROUPReggio Emilia, 04/04/2008 Lo Steering Group locale Encare si è costituito con l’obiettivo di trasferire e adattare al nostro territorio le suggestioni e le iniziative provenienti da tre importanti progetti internazionali: Chalvi, Tavim e Chapap’s, tutti finanziati dalla Commissione Europea attraverso il programma Daphne i primi due e SANCO il terzo, dei quali l’Ausl di Reggio Emilia è partner. Il progetto Chalvi (Family violence and substance misure with special attentino to a child’s perspective) ha come obiettivo principale la promozione del benessere infantile e la diffusione di una cultura basata sul rispetto del bambino e della donna. Il progetto è coordinato a livello internazionale da Teuvo Peltoniemi, della A-Clinic Foundation di Helsinki, l’organizzazione leader in Finlandia per il trattamento delle dipendenze patologiche e da diversi anni impegnata anche su prevenzione e ricerca; il Prof. Umberto Nizzoli del Programma Aziendale Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’ Ausl di Reggio Emilia ne coordina il sottoprogetto “Valutazione e imapatto”.

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  • Il Cocainomane, Ben Inserito E Benestante

    L’ 86% del campione lavora, e nel 16% lo fa come manager o imprenditore Titoletto di un’intervista del 6/04/2008, Sul Giornale Di Reggio a pg 6, al Nostro Direttore Umberto Nizzoli , responsabile del PASM e Dipendenze Patologiche dell’Az.Usl di Reggio Emilia, commenta i dati emersi sui 130 segnalati dalla Prefettura nell’unltimo quinquennio.

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  • COCAINOMANI, uno su tre chiede aiuto

    A rivolgersi spontaneamente ai Sert sono le donne, il 15% del totale di Massimo SesenaVentinove anni, maschio, reggiano doc, un impiego stabile, e la necessità di dare il massimo . Nel lavoro, nel sesso, nello sballo del fine settimana . Potrebbe essere questo l’identikit del cocainomane tipo nella nostra città. Un identikit che esce dalla ricerca curata dal Servizio sanitario regionale ed elaborata dal professor Umberto Nizzoli, direttore del Sert di Reggio. Titoletto di un’intervista del 7/04/2008, Sulla Gazzetta Di Reggio a pg 9, al Nostro Direttore Umberto Nizzoli.

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  • C’è Chi Lavora Per Stimolare Il Consumo Di Droghe: È Inutile Nasconderlo

    Ci si è detto altre volte che il consumo di sostanze stupefacenti ha dimensioni vastissime e non più solo “tradizionali”: col diffondersi di “nuovi stili di vita” tra i giovani e tra gli adulti per nulla disagiati si è rilevato che in certi luoghi o momenti, il consumo è esibito come modo per esserci di più, per recitare la parte del “più in”. Tutti sanno che rifornire costoro è opera delle organizzazioni del crimine. Ma è largamente insufficiente continuare a credere che la questione si riduca alla “caccia allo spacciatore”.

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  • Salvaguardare Per Primi I Bambini Anche Quando I Genitori Hanno Problemi Di Alcol

    La letteratura si sta concentrando sui problemi alcol-correlati stante gli effetti scatenanti di situazioni violente che il consumo di alcol favorisce; i dati epidemiologici lo confermano. Ma da qualche tempo è in larga diffusione il consumo di cocaina, voluttuario o di abuso. La cocaina si combina anche essa con le situazioni in cui si scatena la violenza. I minori che vivono con genitori che hanno problemi di dipendenza da alcol e che allo stesso tempo mettono in atto violenze ed abusi in famiglia sono soggetti ad un rischio di danno evolutivo molto più elevato degli altri minori. La coesistenza di entrambi i problemi in almeno uno dei genitori (sia dipendenza da alcol che la perpetrazione di violenza) è associata ad effetti negativi più elevati. Gli effetti dovuti alla coesistenza delle due diverse problematiche spesso, oltre ad essere accresciuti, sono anche fra loro reciprocamente combinati. Grazie ad alcune ricerche svolte soprattutto nel contesto inglese si sa che il numero di bambini che vivono con almeno un genitore con problemi di alcolismo è stimato in UK tra 800.000 e 2.5 milioni. In Italia EUROCARE & COFACE, 1998 stima tra i 602.000 e 1.032.000 i casi di figli di alcolisti. Se ad essi si aggiungono i figli dei tossicodipendenti si arriva a 750.000 – 1.200.000.

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  • Le Questioni Che Poniamo A Chi Governa

    Come si sa negli ultimi anni il consumo di sostanze stupefacenti ha assunto, accanto alle forme più tradizionali, nuovi profili. Crescono sia il consumo di sostanze attive sulla mente sia la diffusione di “nuovi stili di vita” non solo tra gli adolescenti ma anche tra i giovani adulti, non solo tra le fasce disagiate della popolazione ma anche nella popolazione generale ed in particolare in gruppi che mostrano un buon adattamento sociale. Chi non consuma a volte non riesce a riconoscere chi consuma e può arrivare a credere che tra quelli che lui frequenta non ci sia nessuno che consumi. Chi consuma, spesso, funziona come gli altri. Solo in caso di incidente o di trauma il suo consumare emerge; si sentono allora i vari “chi lo avrebbe mai detto”, “non avrei mai creduto che…” Le rappresentazioni degli stili di consumo sono però spesso stereotipate e, in quanto tali, inadeguate a descrivere la complessità e la variabilità degli oramai tanti stili di consumo; spesso si tratta di rappresentazioni obsolete, parziali e fuorvianti. Un esempio per tutti è la rappresentazione del consumatore problematico come di una persona facilmente identificabile e non integrata nella società o l’associazione fra consumo problematico e devianza; questi errori portano all’identificazione di un metodo di intervento unico e indifferenziato per tutti i tipi di consumo. Il consumo di sostanze ed i comportamenti a rischio ad essi frequentemente associati presentano aspetti disgreganti e invalidanti per l’individuo e per la società ed hanno un profilo complesso. Sono, infatti molto frequenti casi di consumo problematico di sostanze concomitante o precedente o successivo ad altre forme di dipendenza, quali il gioco d’azzardo patologico, i disturbi del comportamento alimentare, la dipendenza da videogiochi, lo shopping compulsivo, la dipendenza dal lavoro. Ciò che accomuna tutte le varie forme di dipendenza, con o senza sostanza, è l’incontenibilità dell’impulso a mettere in atto il comportamento, pur nella consapevolezza dei suoi effetti dannosi, e, talvolta, nonostante tentativi reali ed attivi del soggetto di astenersi. L’offerta di sostanze è molto alta e molto diffusa; si serve di tecniche di vendita sofisticate che servono per abituare all’uso (che dire di quei finti “spumanti” dei regali per bambini piccoli che così imparano a stappare la bottiglia?) ovvero a creare una fidelizzazione del cliente (che dire delle dosi sotto-costo di cocaina?). Il mercato per quanto criminale è diventato un fenomeno merceologico. Si pongono così i termini per una sfida globale, radicale e pervasiva al modo di essere della nostra società. Cresce la consapevolezza che i cambiamenti negli stili di consumo di sostanze rappresentano una minaccia per la coesione sociale; ne è un esempio l’incremento di eventi di cronaca che riportano aggressività e violenza in famiglia, nella scuola, sul lavoro, nei luoghi di ritrovo e nelle città. Infatti il consumo di sostanze ha riflessi sulla società complessivamente intesa e sulla salute pubblica, oltre che su quella dei singoli consumatori. Raccogliere questa sfida significa operare affinché si aggiornino le conoscenze e i criteri di lettura dei nuovi fenomeni e parallelamente cambino gli assetti delle risposte secondo i parametri dell’approccio scientifico e razionale. L’obiettivo è il contrasto al consumo di tutte le sostanze psicoattive legali ed illegali.Siccome il consumo è sentito “in”, inserito nell’attuale concetto di “divertimento” e promosso secondo le regole di mercato come un brand (es. cocaina: velocità e successo), è difficilissimo impostare il contrasto.Bisogna puntare alla creazione di comunità competenti: è un lavoro culturale ed educativo di lunga lena che coinvolge chi amministra, chi programma, chi insegna, chi opera nei servizi, chi fa volontariato. Il rinnovamento passa attraverso un processo culturale veramente “popolare” che consenta alle comunità locali di essere protagoniste e segna la fine della delega a tecnici, “esperti” della materia: è la comunità medesima che, attraverso un percorso di conoscenza e di analisi critica delle proprie modalità interattive, delle proprie difficoltà e delle proprie risorse, deve diventare il fulcro delle politiche di contrasto.Occorre radicare nei territori l’impegno sinergico dei diversi attori sociali (amministrazioni, agenzie educative, servizi sociali e sanitari del pubblico e del privato, la cittadinanza attiva); ciascuno con la propria specificità opera all’interno di una medesima rete. Il consolidamento della comunicazione e collaborazione tra gli attori sopra citati è un obiettivo essenziale. Nel frattempo si profilano nuovi decisivi problemi del futuro.Si diffonde il costume per cui gruppi di ragazzi senza nessun altro interesse in comune si incontrano al solo scopo di consumare: decidono dove, quando, quale sostanza. Consumata l’esperienza nel restante tempo ognuno ha un suo differente gruppo di riferimento. E’ un accesso consapevole e consumistico ritenuto “controllato” e “sicuro” che richiede una certa esperienza.Si diffondono fuori da ogni logica di indicazione medica l’uso di psicofarmaci, di farmaci prestazionali e di analgesici, le smart drug. Molti soggetti sono concordi nell’osservare nei giovani, rispetto ad alcuni anni fa, un generale livello di scarsa tolleranza alle frustrazioni, la ricerca del piacere immediato, le elevate aspettative di successo (spesso fomentati dalle famiglie), lo scarso rispetto per i ruoli e l’autorità, l’individualismo. Frequenti sono gli episodi di violenza. L’aggressività emerge sia nelle relazioni tra coetanei (per futili motivi, per motivi razziali, bullismo) sia tra ragazzi e adulti (non rispetto delle differenze di ruolo, delle proibizioni, delle norme).La maggior parte dei ragazzi riferisce che la famiglia non ha detto loro nulla o quasi nulla circa le sostanze stupefacenti. Si deve invece parlare di droghe e di dipendenze in casa: è un ingrediente essenziale della genitorialità competente. Il genitore che non lo fa trascura un suo compito. Bisogna raccomandare ai genitori un loro intervento precoce, incisivo, onesto sulle sostanze stupefacenti. La famiglia va però aiutata a divenire una fonte credibile dai ragazzi sul tema delle sostanze; dovrebbero essere pertanto i genitori a parlarne per primi con i loro figli, già a partire dall’età della scuola elementare. Ma bisogna aiutare i genitori ad affrontare il tema, sostenendoli ed aggiornandoli: aiutare le famiglie è la priorità.I ragazzi che consumano tabacco o cannabis abitualmente segnalano di aver cercato, inizialmente, di resistere alle pressioni del gruppo, ma di aver poi ceduto per non sentirsi “diversi” ed “emarginati”. Bisogna aiutarli ad assumere la capacità di “dire di no” (se del caso rivolgendosi anche ai genitori o agli insegnanti) all’offerta di sostanze nel gruppo dei pari. Serve una maggiore attenzione da parte della scuola. L’abuso di droghe e le dipendenze devono diventare oggetto di studio obbligatorio a partire dalla 1° media. Tanto più che il passaggio dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore rappresenta un momento critico cruciale rispetto all’inizio dell’abuso di sostanze. E’ prioritario promuovere iniziative di prevenzione del consumo di sostanze già nella scuola media inferiore.Accade invece che ci siano adulti e genitori che non solo non sanno come parlare in modo competente di sostanze e di dipendenze; non vogliono parlarne o ritengono non sia loro compito farlo; occorre incoraggiarli a rompere le paure e le ipocrisie. Purtroppo, coerenti con queste resistenze, la “delega allo specialista” sta crescendo. Fa comodo a tanti. Evita di mettere in discussione gli assetti sociali ed istituzionali attuali e le cause del fenomeno. Individualizza il problema: se è l’individuo ad avere il problema la società, può, dormire quieta. Tutto allora è (appare, viene vissuto, si vorrebbe che fosse) individualizzato e sotto controllo. Va rilevato che la deriva scientista che spiega le dipendenze con motivazioni tutte biologiche va esattamente nella stessa direzione. Questi sono gli atteggiamenti negativi che occorre eliminare. Si profila il momento di rinnovare le strategie sociali e sanitarie in materia di abuso e dipendenze da sostanze stupefacenti: ci sarà la Conferenza nazionale in marzo. Questo è il momento per un approfondimento e una revisione su quanto finora fatto. Al centro vanno poste la dimensione della responsabilità individuale e della responsabilità sociale per aiutare la famiglia e la comunità locale. Sapranno i nostri governi nazionale e regionali raccogliere queste sfide o si limiteranno alle litanie sulla crisi dei servizi o, peggio ancora, si strapperanno le vesti per illudere ancora una volta la gente con l’esigenza di spostare tutto il dibattito sul legale? Ci si riuscirà ad avere un approccio unitario su tutte le droghe e sui comportamenti di abuso? Ci si riuscirà ad assumere una preminente logica di sanità pubblica in cui la protezione della salute mentale e della qualità della vita delle popolazioni va di pari passo con il contrasto degli effetti negativi sulla società, sui vicini e sui familiari dell’abuso di sostanze legali od illegali? Ci si riuscirà ad investire le istituzioni nella loro interezza nelle politiche di contrasto? Potremmo girare gli interrogativi nel modo seguente: si continuerà a parlare di droghe illegali e non di alcol? Si parlerà di droghe e non di condotte di abuso? Ci si concentrerà sulle molecole di sostituzione anziché sulla rieducazione? Si parlerà di geni anziché di psicopatologia? Ci si concentrerà sul tossicodipendente anziché sul fratello e sulla sorella conviventi o sulla violenza alla moglie o ai nonni? Non poniamo interrogativi relativi al sostegno della ricerca, dell’innovazione e della professionalità: manca una minima politica di formazione istituzionale degli operatori; sarebbe come gettare secchi di acqua gelida sulle voglie di volare alto che hanno i promotori della Conferenza.Auguri.

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  • Violenza Di Studenti

    leggendo la cronaca delle violenze di studenti a scuola mi interrogo.. Una delle caratteristiche più evidenti del mondo in cui viviamo sembra essere la violenza. Si ha violenza quando si scatena l’aggressività contro qualcosa o qualcuno. L’aggressività diffusa è il risultato della competitività permanente: oggi le persone hanno un accumulo di tensioni che possono diventare distruttive per se stessi e per gli altri. Ci sono meno regole e più opportunità, ogni cosa lascia intendere che l’individuo possa sempre primeggiare non importa con quale mezzo, eventualmente anche tramite la violenza. Il diffondersi delle relazioni aggressive è coerente con quanto detto finora a proposito dell’evoluzione del modello di società in cui viviamo, ma ancora una volta si impone una lettura multipla del fenomeno. In positivo, più gente oggi ha il senso dei propri diritti e della propria autoaffermazione; in negativo, c’è un sacco di violenza, sopraffazione, bullismo.

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  • Testo – Riconoscere L’abuso Ai Minori

    Testo – Riconoscere L’abuso Ai Minoria cura di U. Nizzoli e R. Barozzi, Azienda Sanitaria di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Tipolito coop l’Olmo, pp. 94, sip. L’abuso ai minori è il precursore più frequente nelle storie cliniche di abuso – attenzione al ripetersi dei termini – di sostanze e delle condotte di dipendenza. Questo elemento prognostico non è sempre chiaro nella mente dei decisori né, purtroppo, in quella di molti operatori della sanità o della scuola. Per questo è molto utile il doppio manuale che l’Usl di Reggio Emilia, col contributo della Regione Emilia-Romagna e della Provincia, sempre di Reggio, adesso offre a costoro.

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  • Droga, Come Impiegare Il 26 Giugno?

    Ancora un giorno dedicato alla lotta alla droga, ma servirà a qualcosa?Ci vorrebbe un forte richiamo a non farne uso. Ma qualcuno sentirebbe? Nonostante la straordinaria quantità di iniziative messe in campo dai servizi, dai Comuni e dalle scuole, i consumi crescono; e tutte le previsioni ci dicono che continueranno a crescere anche nei prossimi anni. Tutti ormai notano che vi è una straordinaria corrispondenza fra i consumi di droghe ed i cosiddetti «nuovi stili di vita» improntati alla smania del successo o all’esaltazione del piacere che pure hanno tanti adepti in tanti strati della popolazione e non certo solo tra gli adolescenti o tra i disagiati. Tutti hanno sotto gli occhi l’incredibile offerta di sostanze che ormai ha le caratteristiche di un moderno supermercato: i grandi sforzi delle forze di polizia ci fanno scoprire centrali dello spaccio, laboratori, depositi di chili e chili e di “roba”. Ma se non ci fosse la domanda, a volte impetuosa di droghe, le strategie di marketing fallirebbero.Invece la domanda c’è e cresce: questo è il problema .

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  • A proposito di Ordinanze sull’Alcol

    C’è ancora qualcuno che si meraviglia dell’enfasi con cui vengono presentate le ordinanze emanate da qualche sindaco per vietare la vendita di alcolici ai minori di 16 anni? Chi lo facesse provi a ricordare le medesime esagerazioni quando furono presentate ricette giuridiche miracolistiche nel contrastare l’uso di droghe. Si accorgerà che il clamore durava lo spazio di una estate e serviva più a fare parlare di sé che a risolvere davvero i problemi. Le ricette giuridiche si rivelano spesso soluzioni fantomatiche: più o meno delle boutade fatte da illusionisti. L’eccezione che conferma la regola consiste nel decreto anti-fumo del ministro Sirchia, anche lui milanese, che però non ha impedito ai fumatori di fumare ma di farlo in un luogo pubblico dove potevano infastidire non-fumatori sempre più irritati perché consapevoli dei rischi del fumo passivo cui erano esposti.

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  • Droga, genitori attenti: una questione di famiglia

    Più bassa la soglia di incontro: cruciale il passaggio dalle medie alle superiori L’intervento di Nizzoli al convegno sulle dipendenze: chi ha un fratello che consuma ha un rischio maggiore degli altri coetanei. Scarica qui l’Intervista Nizzoli Giornale di Reggio 29.08.09

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  • Riflessioni Sull’abuso Di Internet

    Il primo agosto del 2005 rimarrà nella memoria. Finito di lavorare Lee Seung Seop fece un salto all’Internet café. Viveva a Seul in Korea. Cinquanta ore dopo il riparatore di caldaie di 28 anni ebbe un arresto cardiaco. Aveva fatto una baldoria di gioco su Internet senza mai fermarsi né per mangiare nè per dormire.

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  • Il Futuro In Gioco?

    Indagine di prevalenza sui comportamenti di gioco d’azzardo in un gruppo di adolescenti Di Capitanucci Daniela, Smaniotto Roberta, Biganzoli Angela (estratto da Personalità/Dipendenze ed.mucchi editore, pg. 119, Volume 15 fascolo 2 -2009)

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  • La Psicodiagnosi Nei Casi Di Sospetto Abuso Sessuale Ai Minori

    (NdR: la pubblicazione di questo lavoro è stata a lungo valutata. L’oggetto sembra non completamente attinente con le aree di interesse di P/D. In realtà l’esatta rilevazione dello stato di chi si dichiara avere subito abuso è attinente, eccome!, con le dipendenze. Il restauro della dignità individuale che può essere operato con un buon ascolto delle vittime di abuso rientra a pieno titolo tra le attività di prevenzione secondaria delle dipendenze, e non solamente, che sono tra gli esiti a distanza più probabili delle storie di abuso; ma anche l’imparare a discriminare tra dichiarazioni attendibili e no è un patrimonio tecnico che sarebbe bene acquisissero tutti gli operatori delle dipendenze troppe volte strumentalizzati da assistiti fraudolenti; ed infine l’imparare a guardare oltre la storia di dipendenza ed allargare lo sguardo alla violenza che può accadere in famiglia o fuori dovrebbe fare parte della pratica quotidiana di ogni servizio per le dipendenze. Tenuto conto di questi elementi ci è parso che l’articolo fosse di grande interesse per P/D. Seguiremo anche in futuro questa linea di studio e di apprendimento)

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  • In Memoria Di Claude Olievenstein

    Nel pur giovane settore delle dipendenze patologiche si sono depositate generazioni di terapeuti che si ispirano ad approcci tra loro molto differenti. C’è una piccola storia e con essa una sequenza di metodi e di modelli clinici; la parte di professionisti che si avvicinò alle dipendenze nella decade che va dalla fine dei ’70 fino all’ultima parte degli ’80 deve molto a Claude Olievenstein. La lettura e la citazione di suoi lavori era molto frequente. Per me poi fu qualcosa ancora di più. Per capire perché devo fare un po’ di autobiografia.In Italia i servizi per le tossicodipendenze erano sorti in maniera non programmata durante gli anni ’70. E’ normale, almeno in Italia, che vi sia una fase in cui le risposte si susseguono spontaneamente sulla base di iniziative personali o locali prima che lo Stato dia indicazioni normative. A volte la fase può prolungarsi a lungo: nulla a volte è più stabile di ciò che è provvisorio.

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  • Amore E Rifiuto In Neuroscenza

    Un rifiuto di amore può provocare un profondo senso di perdita ed avere una serie di effetti negativi. A dircelo è un gruppo di ricercatori guidati da Helen Fisher e che lavorano presso il Dipartimento di Antropologia della Rutgers University di Newark e dei Dipartmenti di Neurologia e Neuroscienze dell’Einstein College oltre che del Dipartimento di Psicologia della State University di New York.

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  • Intervista – Il Malessere Dietro la Corsa al Cibo

    Forza di volontà e autostima per impostare una cura Alcuni tra i massimi studiosi italiani ne hanno parlato di recente nel corso di un incontro multidisciplinare. L’obesità e il metodo di approccio per curarla è la nuova sfida non solo dei Paesi ricchi. Quasi l’altra faccia dell’anoressia quando a forza di volontà richiesta per affrontarla e superarla, l’obesità nasconde in realtà un allerta più grave: è più diffusa. A uno di questi incontri interdisciplinari ha partecipato il dottor Umberto Nizzoli, già responsabile del Sert del l’Ausl reggiana, una vita passata a studiare la devianza e le sue ragioni/conseguenze. Scarica l’articolo Completo: intervista quotidiano “l’informazione” sui dca a U.Nizzoli

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  • Rabbie Autolesive

    Chi ricorda il sogno del ’68, sa delle attese di scuole senza più élite o diversi e della salute finalmente ridata a tutti, anzi nelle mani di tutti nei comitati sociali di gestione. Un sogno simile era apparso durante la Rivoluzione francese quasi 200 anni prima: mai più ospedali, mai più malati. La rabbia per le ingiustizie e le diseguaglianze si esprimeva nel desiderio di essere tutti uguali, nasceva come un urlo nella foresta umana dilaniata da feroci lotte di potere. Di quelle ideologie oggi rimane qualcosa laddove l’OMS indica l’esigenza di lottare contro lo Stigma o contro le determinanti di salute che generano laceranti differenze che si ripercuotono in danni per tutti o laddove indica l’empowerment come chiave cruciale di sviluppo delle relazioni terapeuta – utente non più a-simmetriche.

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  • Legame Tra Cannabis E Disturbo Mentale

    Large M. Sharma S., Compton MT., Slade T., Nielssen O., Cannabis Use and Earlier Onset of Psychosis. A Systematic Meta-analysis, Arch Gen Psychiatry. Published online February 7, 2011 Legame tra cannabis e disturbo mentale – di Umberto Nizzoli Uno studio recentissimo ha fornito la prima prova non confutabile che l’uso di cannabis accelera in modo statisticamente significativo l’insorgenza di malattie psicotiche durante gli anni critici dello sviluppo del cervello con possibili conseguenze per tutta la vita.

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  • Testo – Craving. Alla base di tutte le dipendenze

    Quaderni di Personalità/Dipendenze; il craving, un intenso e irresistibile desiderio, alla ricerca di una sostanza o di un comportamento. Il termine craving è stato adottato nel descrivere l’im¬perioso ed irrefrenabile desiderio di ricercare gli effetti di una sostanza o un comportamento specifico di cui abbiamo esperienza. È in questo ambito che il termi¬ne – traducibile in italiano come forte desiderio, bra¬ma, voglia – sta evidenziando un grande interesse. Un grande interesse ed utilizzo, nonostante tale concetto presenti difficoltà di definizione in quanto comprende ed integra piani diversi e tra di loro interagenti. Piani che possiamo rubricare come fisici, emotivi, cognitivi, affettivi, comportamentali e culturali.

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  • La Cura dei disturbi alimentari. Il lavoro di Equipe Multidisciplinare

    I DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) vanno curati da un team multidisciplinare; team che va gestito in modo efficiente e competente. Ci vuole il Team management. Ma perché? E poi come? Quando? Ed ancora perché? Una serie di domande tese a dimostrare la necessità del Team Approach e le sue modalità di azione.L’intenzione è quella di offrire materiale chiaro, completo e pratico: utile per l’applicazione e la gestione del Team. L’anoressia nervosa (AN), la bulimia nervosa (BN) e il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) sono patologie al cui esordio concorrono, con peso variabile e con svariate possibilità di combinazione, molteplici fattori di ordine biologico, psicologico, familiare e sociale. L’approccio terapeutico multidisciplinare, che è un tentativo di risposta alla complessità e alla multifattorialità dei Disturbi del Comportamento Alimentare, prevede un’équipe di lavoro composta da diverse professionalità (psichiatra, psicologo, internista, educatore, dietista, psicoterapeuta, nutrizionista e le competenze di psicofarmacologia e psico- educazione). Il vantaggio è che la messa in campo delle varie professionalità fa sì che tutti i versanti coinvolti siano valutati e trattati in modo specialistico e professionalmente qualificato.

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  • Gioco d’azzardo e tasse non pagate: a beneficio di chi?

    Gioco d’azzardo e tasse non pagate: a beneficio di chi?27 Feb 2012 ⋅ by Risky-Re ⋅ in Comportamenti a Rischio, Gioco d'Azzardo Patologico, Interventi, Lo Psicologo, U. Nizzoli ⋅ 0 Comments ⋅ Tags: Gioco d'Azzardo Patologico, Società, Umberto NizzoliNulla da ridire sia ben chiaro col gioco, e neppure con quello d’azzardo, ci mancherebbe!Infatti esso fa parte dei giochi più generalmente intesi e come tali utilissimi alla crescita ed alla vita e nella sua componente di azzardo simula le condizioni di rischio sperimentale che aiutano a costruire la propria identità.

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  • Delitti di donne

      Molti anni fa il delitto d’onore era un comportamento tipico, specie tra le popolazioni meridionali. Sentire che capitava dava un senso di orrore misto ad un indicibile sentimento di superiorità:queste cose da noi non succedono, si pensava. Erano roba da anteguerra. La libertà dei costumi comportava la possibilità di avere esperienze sessuali anche fuori dal nucleo familiare; molte coppie poi si definivano “aperte”.Insomma stava finendo il ricorso al delitto dell’adultera per riconquistare agli occhi del mondo la dignità lesa. Quello era un comportamento barbaro che in modo delirante dava più valore all’idea di onore perduto che alla persona che si poteva anche addirittura avere amato. Anzi una vulgata sempre più volgare offre sesso a tutte le ore ed in ogni luogo.

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  • Una bella notizia

    o NizzoliIl numero dei consumatori di eroina e di crack in Inghilterra è sceso sotto i 300.000 per la prima volta da decenni. Le ultime stime dimostrano la continua riduzione dell’appeal delle sostanze più nocive, in particolare tra i giovani. Una ricerca indipendente pubblicata oggi dall’Agenzia nazionale inglese per l’abuso di sostanze (NTA) rivela un calo molto significativo dell’uso tra i meno di 25 anni.

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  • Benzodiazepine: uso, abuso e dipendenza. Dall’epidemiologia al trattamento – Convegno nazionale

    Verona 18.10.2013, Aula Magna del Policlinico GB Rossi Le benzodiazepine (BZD) sono un numeroso gruppo di farmaci ampiamente usati in tutte i campi della medicina; introdotte più di 50 anni fa sono state ampiamente prescritte soprattutto per trattare i disturbi ansiosi e l’insonnia. L’opinione che le considerava tra i farmaci più sicuri della farmacopea ha iniziato ad entrare in crisi già negli anni settanta, con la descrizione dei primi casi d’abuso e dipendenza, senza però che queste segnalazioni, sempre più numerose e documentate, riuscissero a limitarne la prescrizione e la loro diffusione. Una quota rilevante di questi farmaci sfugge inoltre alla prescrizione medica, trovando nella concessione senza regolare ricetta la propria fonte di approvvigionamento. E’ interessante notare inoltre che, mentre sono disponibili dati adeguati sul consumo di BZD nella popolazione, sono del tutto assenti dati che indaghino l’abuso di tali farmaci nonostante restino saldamente in testa alle vendite per numero di pezzi in tutta Europa.

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  • Obesità e Disturbo Mentale

    Il nuovo DSM-5 presentato in maggio 2013 ha deluso quanti si attendevano di vedervi scritta l’Obesità fra i quadri diagnostici. Tra i motivi che hanno causato ben due anni di ritardo nell’uscita della nuova stesura del Manuale diagnostico più diffuso, il DSM appunto giunto alla sua quinta stesura, si diceva che vi era la volontà di evitare uno smacco colossale ai cittadini americani, obesi nel 38% dei casi. Considerarli per ciò stesso malati mentali avrebbe fatto ascendere la prevalenza dei soggetti con disturbo mentale attivo ad oltre la metà. Troppi per una nazione che guida il mondo e controlla di fatto lo sviluppo delle conoscenze scientifiche. Troppi, avendo già una prevalenza di persone con disturbo mentale del 22,4%, SAMSHA 2013. Troppi per una sola categoria diagnostica: da soli gli obesi sarebbero più di tutti gli altri malati mentali calcolati assieme.

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  • Giovani e giovanissimi e il binge drinking : il bere smodato

    Un caro amico, Ardvisson sociologo danese, ha messo in luce che i comportamenti dei giovani tendono ad assomigliarsi superando distinzioni di nazione, classe sociale, etnia e religione e dando vita a tribù identificabili. Ebbene un comportamento molto diffuso è il Binge Drinking: il bere smodato. Succede in America, succede in Inghilterra e succede da noi in Italia. Solo che noi abbiamo meno dati da riferire. Il fenomeno sta diventando un’emergenza nazionale. In Inghilterra è stato rilevato un incremento degli accessi al pronto soccorso per intossicazione acuta da alcol in soggetti di età minorile. Molti casi si riferiscono a ragazzini anche sotto gli 11 anni.

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  • Tabacco, grave problema!

    Il 31 maggio e’ la giornata mondiale dedicata al problema del tabacco. In corrispondenza con essa esce un aggiornamento delle Linee-Guida per la prevenzione ed il trattamento dell’uso del tacco. Da quando la ricerca scientifica ha chiarito i danni dell’uso del tabacco si sono accumulati migliaia di articoli che consento di conoscere praticamente tutto sul tabacco.

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  • Comportamenti a rischio giovanili e Behavior Surveillance Youth Risk System (YRBSS)

    Problema: i comportamenti a rischio contribuiscono alle principali cause di morbilità e di mortalità tra i giovani e gli adulti. Ne deriva che nell’interesse individuale e collettivo dovrebbero essere sorvegliati e contenuti negli effetti. E’ basilare disporre dei dati per potere sapere davvero cosa si debba prevenire. Nel nostro paese i dati sono scarsi: bisogna usare quelli di paesi che ne dispongono per avere almeno una stima. Negli Stati Uniti esiste il Behavior Surveillance Youth Risk System (YRBSS) che controlla sei categorie di priorità per il rischio della salute.

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  • Melchionda N (2014), Food Addiction, Mucchi ed.

    Per i tipi di Mucchi editore è uscito (maggio 2014) il volume di Nazario Melchionda “Food Addiction. La Centralità della Dipendenza dal Cibo nello Sviluppo dei Disturbi Alimentari & delle Obesità. Alla ricerca dell’Omeostasi della Ricompensa Edonica & Metabolico-Energetica. Nel Grande Circo Equestre per la Sopravvivenza del Homo Addictus. Sul “fil rouge” del sentiero della Dopamina per le prospettive di Prevenzione e di Cura”. Un titolo vasto già da sé un impulso al pensare al core del tema: la relazione, stretta, fra cibo e dipendenza. Nazario Melchionda, con la collaborazione di Daniele Di Pauli, Aldo Genovese, Giovanni Gravina, Gianluigi Luxardi, Emilia Manzato, Fiorenza Marchiol, Umberto Nizzoli, Luigi Oliva, Eleonora Poggiogalle, Graziella Raiteri, Giulietta Tarrini, Laura Tieghi, Chiara Zanetti e Angela Zannini, ha realizzato un testo che segna un nuovo livello di sviluppo delle conoscenze mediche.

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  • Thigh-Gap, l’ossessione per il varco tra le cosce

    Non tanto tempo fa con l’aiuto di un giovane e valente studente, Agostino Giovannini (“Fenomeno Pro Ana: Ricerca E Risultati Ausl“), scoprii il fenomeno “Pro-Ana”: un movimento sul web che inneggia alla magrezza e combatte ogni cedimento al grasso. Lanciammo l’allarme e molti media ne parlarono rendendo più consapevoli adulti e genitori spesso ignari. Il pubblico italiano scoprì l’esistenza di un mondo sommerso inneggiante alla magrezza; si erano dati (hanno) un vero e proprio credo. Con una specie di preghiera: “… Credo che fino a quando sarò grassa resterò l’essere più disgustoso e inutile a questo mondo e non meriterò il tempo e l’attenzione di nessuno. Credo negli sforzi, nei doveri e nelle autoimposizioni come assolute ed infrangibili leggi per determinare il mio comportamento quotidiano. Credo nella PERFEZIONE, mia unica meta verso la quale rivolgere tutti i miei sforzi. Credo nella bilancia come unico indicatore di successi e fallimenti …….”.

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  • DOCUMENTO DEGLI OPERATORI PROFESSIONALI IMPEGNATI NEL SETTORE DELLE DIPENDENZE

    20 Set 2014  NdR. Erit- Italia ha inviato alle Autorità di governo una riflessione per chiedere la costituzione di un Tavolo di consultazione in materia di Dipendenze. L’iniziativa si inserisce nel vuoto di programmazione in cui è stato lasciato il settore negli ultimi anni. L’auspicio è quello di incontrare una classe dirigente aperta e disponibile al dialogo. In questo caso Erit-Italia si dichiara pronta ad offrire il suo contributo. Riportiamo con piacere il documento, firmato da Riccardo Zerbetto Presidente di ERIT ad interim e da Umberto Nizzoli Presidente onorario di ERIT, nella speranza che susciti interesse in tutti gli stakeholder.

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  • Lettera sui politici Pro-Ana

    A corollario dell’articolo a mia firma, già apparso sull’ossessione per il varco tra le cosce, desidero segnalare un comportamento a mio modo di vedere ridicolo dei politici. Non oso dire della politica, tout-court perché la ritengo più nobile e sensata. Da un’intervista che mi fa una giornalista dell’Espresso, pochi giorni fa, apprendo che il Parlamento ha in animo di varare una legge per punire chi gestisce i siti online pro-ana. Sono quei siti di cui scrivevo ieri e che furono messi in luce da una ricerca che feci con il valente ricercatore Agostino Giovannini (http://proanorexiaresearch.blogspot.it/) . Fu infatti così che furono “scoperti” in Italia i siti pro-ana, luoghi di raccolta dell’idolatria della magrezza. Era il 2004.

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  • Prevenire il trauma e l’abuso ai minori

    Che la nostra società soffra per i (molti) fattori di disgregazione è evidente ed a tutti noto. La violenza ne è al contempo causa ed effetto. Cosicché la violenza familiare dilaga nella nostra società. Le cronache non sono avare di notizie quando accadano episodi efferati. Diverso invece è il caso della violenza quotidiana, banale, che ferisce ed offende nella silenziosa quotidianità. Vediamo un dato. Negli Stati uniti sono circa 676.000 i bambini che ogni anno soffrono di maltrattamento. Tanti sono i casi che diventano oggetto di segnalazione ai servizi ed ai tribunali. Il 2% dei minori soffre per abuso fisico, psicologico o sessuale o per abbandono e negligenza.

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  • Meglio aiutare a crescere sani o punire un giovane sociopatico?

    Adesso prendiamo un altro settore di ricerca. “Eventi traumatici nell’infanzia sono documentati nelle storie di almeno il 98,6 per cento dei giovani delinquenti”, ha detto Macy dell’APA. Evidentemente c’è qualcosa che non va. Oggi si cerca di reprimere la violenza dei giovani che però sono stati (più che spesso) maltrattati. Non sarebbe meglio curare prima il loro trauma? Dovremmo smettere di chiederci, cosa c’è di sbagliato in questo giovinastro? Per porci la domanda: che cosa gli è successo?

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  • Leggi Pro Anoressia e inutilità della censura

    Con l’approssimarsi dell’estate scorsa i siti web pro-anoressia sono tornati a far notizia per l’interesse di una (in realtà ennesima) proposta di legge.Leggo da tempo diverse notizie in proposito e dopo che si sono espressi un po’ tutti, desidero esporre la mia opinione, sicuro che sarà una valutazione inutile e fin troppo sintetizzata.Perché farlo quindi? Per varie ragioni e perché in Italia, con il prof. Umberto Nizzoli, vanto il primato della scoperta del fenomeno pro-ana e una certa esperienza data dal lungo tempo dedicato al suo studio – pubblicai i primi dati già nel 2004, tramite PERSONALITA’/DIPENDENZE della Mucchi Editore.

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  • Prevenire il bullismo (con le App.)

    Quando vedo iniziative di salute pubblica di questo profilo rimango affascinato. Vorrei che anche nel nostro paese ci fosse un’autorità che si spendesse in modo altrettanto competente per l’educazione alla salute ed il miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione. Infatti la salute non è solo una condizione personale legata a fattori più o meno fortuiti; è anche una costruzione sociale, un prodotto sociale. Chi governa dovrebbe preoccuparsi di “produrre” salute per i propri cittadini. Ciò succede solo raramente; ma lasciamo perdere, sarà un discorso per una prossima volta.

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  • Chi sono le vittime di abuso sessuale?

    Una collega mi ha fornito una serie di dati che mi paiono di enorme interesse. Non sono dati del nostro paese ma non disponendo da noi di una quantità di dati neppure larvatamente simile, quel che mi ha offerto illumina un settore delicatissimo della vita umana che provoca gravi conseguenze sugli individui e sulla collettività: ergo lo scrivo. E’ un tema delicato di cui può essere difficile parlare ma che merita di essere chiarito, ripeto, nell’interesse generale della nostra collettività e per la protezione della salute degli individui.

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  • Prevenire l’obesità infantile può generare problemi di eccessivo esercizio fisico

    Da qualche tempo vi è grande attenzione ai temi dell’obesità, specie quella dei bambini. Molti interventi hanno l’obiettivo di sensibilizzare i genitori e di attivare le scuole per ridurne la diffusione. D’altronde l’obesità è un problema enorme per gli individui che ne sono affetti ma, forse soprattutto, per la collettività. Eppure mai niente è semplice e, riferendosi alla condizione umana, quasi sempre esistono contraddizioni. Ed è così anche relativamente rispetto ad iniziative meritorie come quelle di prevenzione dell’obesità infantile. Comprendere le contraddizioni è fondamentale per tutti coloro, pediatri piuttosto che insegnanti e genitori, che si stanno impegnando per contenere la pandemia di obesità che sta colpendo i paesi del vecchio e del nuovo mondo. A proposito ricorda che paesi come il Messico hanno un tasso di obesi come nessun altro e che in Cina ormai vi sono più obesi che negli Stati Uniti.

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  • Quando si sospetta il maltrattamento sui minori – Parte A

    L’abuso ed il maltrattamento ai minori sono temi importanti spesso però trattati in maniera inappropriata. A volte si esagera gridando all’abuso in situazioni che invece non lo sono. Altre volte si evita di rivelarlo; si cerca di non volerne prendere visione. Spesso chi lo subisce sente un freddo interiore, si spegne la voglia di vivere e si annichilisce seppellendo sotto strati di vergogna l’umiliazione subita. L’abuso è una condizione difficile, che fa soffrire molto. Soffre anche chi non ne è direttamente toccato. Soffrono senza saperne le ragioni quelli che vivono attorno alla vittima che possono vedere drammaticamente penalizzate le loro relazioni; soffrono quelli che sanno e non possono o non vogliono dirlo. Quante sono le madri o i padri consapevoli dell’abuso subito dal loro figliolo e trascinano il segreto come fosse la peggiore delle calamità che potevano capitare a loro.

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  • Bullismo. La scuola può limitarsi a chiamare la polizia?

    Ancora una volta le cronache di questi giorni si riempiono delle gesta di bulli che per di più agiscono in gruppo. La scuola è spesso teatro delle loro bravate: minacciano e picchiano compagni colpevoli di attraversare la loro strada o anche insegnanti che si oppongono alle loro incursioni. Per evitare di limitarsi a dare addosso la croce a queste sgangherate persone che sono i bulli ed inquadrare meglio il fenomeno bisogna ricordare che una delle caratteristiche più evidenti del mondo in cui viviamo è la violenza. Violenza nel modo di parlare e di rapportarsi agli altri, violenza che si riversa sulle cose e sulle persone, nei luoghi di incontro e nelle famiglie. Per questo è giusto lottare contro ogni forma di violenza ed insegnare il rispetto. Respect, dice una, speriamo, seguita iniziativa negli stadi. Ma c’è da temere che essa abbia effetti limitati.

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  • Bambini e Smartphone – parte A

    Stiamo vivendo un’epoca di straordinari cambiamenti. La rivoluzione tecnologica e delle comunicazioni, oltre ai cambiamenti dei mercati della finanza e del lavoro, provocano radicali mutazioni degli stili di vita individuali e di gruppo. Nessuno è preparato alle nuove emergenze. Stiamo vivendo un’epoca di apprendimenti in tutti i campi: imparare ad essere genitori oggi, a stabilire relazioni significative, a rispettare l’ambiente, a riorganizzare la vita, a crescere. Dobbiamo re-imparare a vivere se vogliamo rispettare l’ambiente, se vogliamo fare scelte economicamente sobrie e sagge, rispettare il consumo di energie, mangiare in modo sobrio, allevare i figli in questo trasformato panorama, ma anche imparare in epoca di internet, usare i nuovi media. Sembra che non si sappia più fare niente: tutto o quasi, va ripensato.

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  • Bambini e Smartphone – parte B

    I genitori e gli educatori in epoca di internet devono imparare ad usare i nuovi media. Oggi i bambini fin dalla più tenera età sono molto attratti dalle nuove tecnologie, sono nativi digitali: il linguaggio informatico è una loro lingua materna. Al giorno d’oggi, è quasi impossibile impedire ai bambini di usare queste nuove tecnologie, ma attenzione affinché non ne abusino. I genitori spesso non ci sanno fare e lasciano i loro bambini “insieme” a queste moderne baby-sitter. Il ragazzino allora abbandona altre attività sportive o scolastiche. Può ritirarsi e chiudersi fino a sviluppare una dipendenza.

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  • Anoressia: un modo per sparire – parte A

    Premessa. Scrivo al femminile perché la storia ha finora visto principalmente delle anoressiche femmine. Ma le cose stanno cambiando ed i maschi sono sempre di più. Quindi un’avvertenza: si legga il femminile di questi articoli contemporaneamente al maschile ed al femminile. L’anoressia e’ un crocevia di tensioni e di contraddizioni. Ed è densa di mistero. Sembra una sfida in cui la persona vince, anzi domina. Domina il corpo, le sue pulsioni, i bisogni più comuni e profondi.Sentire, e soffrire, duramente la fame offre il destro per sentirsi più potenti. Dominare la fame da’ la vertigine del supremo potere, nulla può essermi imposto se neppure la fame più dolorosa mi piega. Ci si sente esaltati da questa lotta: più la fame cresce e morde e più ci si sente forti.

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  • Anoressia: un modo per sparire – parte B

    Sull’anoressia c’è una grande curiosità. A certuni spaventa ma a molti intriga capire come mai certe persone arrivino a diventare così magre facendosi così tanto male. Esplorare il male è un modo per comprendere ciò che accade agli umani. I libri su questo tema fioriscono ovunque: fanno bella mostra anche nei bookshop delle stazioni. Autrici, forti della loro esperienza, raccontano come diventarono anoressiche e come poterono uscirne. Mi è capitato per le mani uno di questi un po’ diverso dagli altri: è scritto dalla Osgood e vuole essere una messa in guardia del lettore.

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  • Disastri e tragedie

    I media riportano con grande enfasi le tragedie che si stanno susseguendo con un ritmo che toglie il respiro . Una striscia di sangue e di distruzione si diffonde come un blob nel pianeta.Quando succede un disastro o una tragedia, tutti gli individui e le comunità sono stressati. Non ne sono colpite solo le persone direttamente coinvolte: anche quelli che vivono nei paesi e nelle città colpite sono coinvolti. Come in una cipolla si va dallo strato interno fino a quelli più esterni. Anche chi abita distante chilometri è toccato dalle tragedie. Ci si identifica e le si sente vicine; si agitano paure indicibili e ci si può sentire scossi nelle fondamenta. Quando caddero le torri un brivido di paura scosse anche noi italiani. La morte di Loris nel ragusano ha angosciato tanti italiani. Un aereo che sparisce, un traghetto che cola a picco, un’alluvione che travolge una cittadina, un terremoto, una ragazzina assassinata sono disastri che colpiscono un po’ tutti. Ognuno reagisce secondo la sua personalità e la sua storia, ma è praticamente impossibile esserne immuni fosse anche solo per mantenere il controllo. La mente non può non registrare episodi tanto cruenti. Le tragedie sono fonte di stress di comunità, oltre che per le vittime ed i loro parenti.

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  • Anoressia: un modo per sparire – parte C

    Già dai titoli i libri delle ex anoressiche cercano di colpire. Naturalmente ogni libro che cerca di catturare l’attenzione del pubblico usa alcune enfasi e trasmette euforia per certi comportamenti dovuti alla dipendenza; deve risultare attraente almeno quando lo scrittore sta discutendo certi picchi maniacali o la dedizione diabolica con i suoi spasmi. Mi riprometto di portare il lettore dentro alla formazione di questi spasmi mentali, nel craving una prossima volta. Ma c’è una differenza: nessuno vuole essere un alcolizzato, nessuno vuole diventare un giorno un partecipante alle riunioni dei vari (Alcolisti, Narcotici, Obesi, Gambler, ecc ecc) Anonimi. Invece le anoressiche traggono piacere dalla vertigine della malattia. Anche quando vorrebbero tenere lontane dalla malattia il pubblico. Osgood ha chiamato il suo libro, come sparire. Una terrificante traccia per desiderosi del mistero.

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  • Stalking, cosa è

    Ogni giorno le persone sono sottoposte ad un bombardamento mediatico. Si susseguono notizie e contro-notizie, informazioni e contro-informazioni, derive e depistaggi, stimoli enormi che formano circuiti in cui orientarsi può diventare molto difficile e confondersi invece, molto facile.La ricchezza comunicativa anziché trasformarsi in pane per il nutrimento della mente, può finire col confonderla, disorientarla. Troppi sono gli stimoli che la mente dovrebbe integrare; può faticare a farlo. Chi ha un po’ di sensibilità ma pochi strumenti integrativi allora è bene che si fermi, che cerchi di riprendere le fila del discorso per non finire vittima della babele che lo circonda.

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  • Le odierne adolescenze

    L’adolescenza è da sempre un’epoca di straordinari cambiamenti. Riguardano tanto la persona adolescente quanto il nucleo familiare cui appartiene. È noto quanto l’adolescente viva in tale periodo un insieme integrato di cambiamenti riferiti non solo ad un prima (l’infanzia) e ad un dopo (l’età matura), ma anche a un dentro (l’individuo) e ad un fuori (l’ambiente sia micro che macro che lo circonda): i cambiamenti avvengono a livello biologico, in particolare somatico ed ormonale, intrapsichico, intellettuale, emotivo, relazionale e spirituale.

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  • “Gabbie” mentali: I pensieri ossessivi, le difese e le abitudini

    Accade che la nostra mente sia invasa da pensieri che non ci piacciono; eppure sono così forti che si impongono. Stanno lì, nella mente e finiscono col disturbare ed anche di molto la vita quotidiana. Ci sono persone che faticano a distaccarsi da idee e pensieri che li tormentano. Ne sono ossessionati: possono sentirsi talmente a disagio se non si sottomettono a quei pensieri ed a quelle idee da non riuscire a sottrarvisi nonostante loro stessi, casomai in momenti più rilassati, li riconoscano come strani, persino assurdi. Quei pensieri disturbanti diventano occupanti della mente con grande danno alla libertà personale. Idee e pensieri difficili da mettere a tacere. Ma per questo scopo esistono tutta una serie di tecniche che sono finalizzate a sedare quei tormenti.

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  • Esercizio fisico eccessivo

    Ad ogni piè sospinto vedo proposte per migliorare il corpo. Che dico migliorare? Trasformare, farlo diventare totalmente diverso, un altro me in un corpo modellato come neanche la natura potrebbe. Modelli affascinanti di linee che forse non si hanno mai avute, neppure da giovani. È una fiera delle illusioni che vede folle di persone comperare sogni. Sogni di un sé che si vorrebbe, che si soffre di non avere, che si sa di non avere ma che diventa difficile riconoscere di non potere avere. Tra la lunga lista di offerte più o meno miracolose molte si riferiscono a come perdere peso e fare bei muscoli con attività da farsi a domicilio, a volte con poca fatica, dormendo.Ovunque ci si gira, si vedono spot per programmi di casa che promettono trasformazioni del corpo.

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  • La felicità è a rischio di provocare dipendenza? – Parte A

    Avrete sicuramente sentito questa storia, in una forma o nell’altra:non contano tanto i nomi, conta la trama. Facciamo ad esempio il caso del sig. B, diciamo un tipo di 66 anni: è un tossicodipendente da gioco. E lo è di grosse dimensioni: un “tossico duro” ma senza droga per le mani. E’ un drogato di gioco, ne ho incontrati tanti come lui. Gente che non si arresta davanti al baratro. Quando arrivano sono disperati, rovinati, portati quasi a forza da familiari altrettanto disperati. Sono storie che si ripetono, anche se chi le vive le crede uniche. La storia di B. accade in un paese lontano, la riporta Giappone Times; così ne posso parlare tranquillamente senza fare riferimento ad un locale, ma è molto simile a quelle storie che accadono da noi.

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  • Disastri e terrore

    A Parigi è accaduto un attentato terroristico drammatico a chi irrideva del modello religioso islamico. Un enorme disastro provocato dalla mano dell’uomo. Uomini esaltati in preda ad una furia vendicativa hanno distrutto le vite di due decine di persone bersagliate perché ritenute colpevoli di lesa maestà al loro dio o perché si trovavano per caso sulla strada degli assassini. L’enorme disastro ha colpito persone inermi la più parte delle quali precedentemente non avrebbe creduto possibile un evento del genere. E’ stata un’eruzione di esperienza traumatica che ha distrutto all’improvviso le loro vite ed ha gettato in un indicibile sconforto i loro cari colpiti da un lutto tragico, inaspettato, crudele.

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  • Il cambio del clima

    Il cambiamento climatico non è più una minaccia che incombe sulle nostre vite; non più un tema su cui discutono gli scienziati. E’ una realtà che sta colpendo le persone. Almeno così viene vissuta. Vi sono effetti economici ed altri emotivi che si diffondono. L’altro giorno al supermercato due persone quasi vengono alle mani per l’acquisto dell’ultimo refrigeratore di cui il magazzino ancora disponeva. La siccità prolungata brucia i parchi ed i campi. Nulla di più facile di un (forte) aumento dei prezzi dei generi alimentari.

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  • Magia: prevenire l’uso di droga senza neanche parlarne

    Non è una magia a tutti gli effetti, naturalmente, ma è la conseguenza del fatto che i problemi da uso di sostanze sono strettamente correlati ad altri problemi che spesso si sviluppano già in età più precoce, quando l’uso di sostanze non è ancora per niente all’ordine del giorno. La gente non ci pensa, non vede ancora la devastazione dovuta alla dipendenza. Solo molto più tardi quando i problemi ci saranno, e gravi, ripercorrendo la via per cui si è arrivati alla dipendenza si ripensa a quei segni che adesso sono chiaramente di allarme ma che allora non avevano prodotto alcuna reazione. Avrei dovuto accorgermene subito, è una delle frasi più ricorrenti che dicono i genitori di un giovane dipendente dall’uso di sostanze.

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  • Placebo

    Oggi una risposta del tipo, questo è un farmaco vero mentre questo è solo un placebo non la si accetta più neppure da un infermiere. Tra i grandi italiani viventi il prof Benedetti è diventato famoso nel mondo con un libro che ha fatto scuola, Placebo edito dalla Oxford press università.

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  • Mindfulness, una speranza per le persone con depressione.

    La depressione non è solo la malattia mentale più comune, è anche una delle più Tenaci e dure da superare. Fino all’80% per cento delle persone che soffrono di un episodio depressivo maggiore potrà avere una ricaduta. I farmaci possono perdere la loro efficacia nel tempo, se per caso avevano funzionato prima. Ma un crescente corpo di ricerca punta a un intervento che sembra aiutare a prevenire le ricadute modificando i modelli di pensiero, senza peraltro dare effetti collaterali: la terapia cognitiva denominata Mindfulness, tecnicamente chiamata MBCT.

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  • Guarire non è facile. Le fasi del processo di recupero

    Per l’ennesima volta giusto in questi giorni incontro una situazione di sofferenza psichica e relazionale in cui sia la madre che l’accompagnava che la figlia che chiedeva aiuto, esprimevano all’unisono una richiesta potente: dica cosa dobbiamo fare; ce lo dica chiaro, senza fronzoli o tentennamenti. Siamo abituate a sopportare situazioni difficili, mi dicono, quindi non si faccia scrupoli: ci detti cosa dobbiamo fare e lo faremo. L’attesa è di finirla con tutte quelle sofferenze: diamoci un taglio e subito.

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  • Il costo dell’Obesità

    Dopo anni di fast-food e cibo-spazzatura sgranocchiato nelle orecchie degli altri spettatori di un cinema o di un teatro, l’aria sta decisamente cambiando. Uno studio recente ha messo in chiaro il problema del peso nei prossimi anni. Al solito lo studio è avvenuto negli Stati Uniti, su questo ormai abbiamo speso un sacco di parole per dire che ci vuole pazienza: loro i dati li hanno, noi non abbiamo vera ricerca e quando qualcuno parla di cose italiane, è sempre riferito a un modesto teatro di una scuola, di un gruppo sociale o di una piccola città. Pazienza. Ora è chiaro che il problema del peso si sta dimostrando un danno per l’economia molto più pesante di quanto si pensasse.

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  • Auguri di buon anno a l’arsana – Obiettivi intelligenti per il nuovo anno con l’augurio che i sogni diventino realtà.

    Quando si è ragazzi ci sono battute o frasi che ti impregnano la mente: nella loro ricorsività suscitano emozioni che si ripetono ogni volta che ascoltiamo quella frase: lo stimolo parola rievoca un ricordo e la correlata emozione. A volte sono battute che scatenano l’ilarità solo in chi conosce l’attore e gli antefatti; altre volte sono frasi apodittiche, specie di moloc linguistici che identificano determinati gruppi sociali.

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  • Guida rapida per individuare la Cattiva Scienza – Bad Science

    C’è molta quantità di “roba” pubblicata in giro. Se l’occhio non è attento si rischia di rimanere sepolti dal numero impressionante di libri, articoli, riviste, quaderni, dvd, cd, trasmissioni, congressi, relazioni, work-shop, conferenze, corsi, lezioni, festival… La comprensione anziché venirne irrobustita è semplicemente ottenebrata. Il dialogo fra le persone diventa difficile, ognuno cita o si riferisce a qualcosa, qualcuno, qualche accadimento ed il fossato tra gli individui si accentua: come nelle religioni, ognuno pensa di avere la risposta giusta.

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  • Il peso influisce sulla scelta dei candidati politici?

    Il peso di un candidato politico influisce sulla sua credibilità e sul suo valore? E più in generale il peso di una persona è da considerarsi nel giudizio globale che si dà di questa persona? La risposta purtroppo sembra essere si; se la persona in questione è in una condizione di obesità la sua candidatura è a rischio. Se non ha ambizioni politiche è comunque a rischio il suo lavoro e il suo ruolo nel mondo del lavoro. È di pochi giorni fa la notizia dell’uscita di scena, dalla candidatura a sindaco di Milano, di Patrizia Bedori.

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  • INSPIRE, strategie per porre fine alla violenza ai minori

    La fonte è così importante che si impone da sé, ed il tema è di quelli sensibili. Mi ci getto a spron battuto. Ed è di questi ultimi giorni, quindi è davvero “à la page”. L’obiettivo cui mira è più che ambizioso già dal sotto titolo: le sette strategie per porre fine alla violenza ai bambini. La violenza ai bambini è radicata nei secoli e si sviluppa con mezzi e metodi a volte arcaici altre volte modernissimi. La violenza ai bambini rappresenta una minaccia gravissima al benessere individuale ed alle prospettive di crescita di una intera comunità. Nel condominio e nel quartiere di Napoli dove molti sapevano delle pratiche violente del bruto finito agli “onori” della cronaca recentemente non vivevano male solo i bambini brutalizzati ma anche gli adulti che, impauriti, tacevano.

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  • Impara a leggere il non verbale delle espressioni del volto

    Nel 2002 il Nobel per l’economia fu assegnato ad uno psicologo, Daniel Kahneman. Sebbene alla maggior parte degli esseri umani piaccia pensare a sè stessi come a persone intelligenti e razionali, un’ampia ricerca ormai dimostra che le emozioni giocano un ruolo fuori misura nei rapporti interpersonali, nei negozi umani appunto. L’essere umano è sospeso tra ragione ed emozione e le sue scelte risultano da un impasto tra le due dimensioni; alla faccia dei razionalisti.

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  • Sante anoressiche?

    Nel numero dell’ultima settimana di novembre del Giornale dei medici americani, il JAMA, è apparso un intrigante articolo a firma di Harris sulle sante anoressiche. L’argomento è discusso da tempo ma l’autorevolezza della fonte ne fa un piatto prelibato, scusate l’uso dell’immagine retorica: un piatto e per giunta prelibato in tema di anoressia, praticamente una bestemmia. I molti che ne parlano con troppa semplicità catalogano tra le anoressiche tutte quelle che, digiunando, diventano spettralmente magre. Molte sante finiscono così per i loro digiuni ed i loro stenti con l’essere considerate anoressiche. Come se la via della santità avesse una carreggiata facilitata dall’anoressia.

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  • I videogiochi possono creare dipendenza?

    La materia è dubbia, pochi ancora i dati di ricerca: perciò sono controversi, ma se si fa come spesso accade che si osservano i primi risultati, come avere dubbi? L’esplosione dell’uso dei videogiochi è recente: non trovo più genitori che non mi dicano che i loro figli hanno la Playstation o la Wi. Ricordo i primi che una trentina di anni fa lo raccontavano, allora era un elemento distintivo oggi è una banalità. Le prime ricerche sorte una ventina di anni fa miravano soprattutto a dimostrare che giocare coi video non creava dipendenza. Tra di loro ha fatto un po’ specie uno psicologo, Douglas Gentile, che ha recentemente ammesso che allora si sbagliava proprio.

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  • Quando il “mangiare sano” diventa un disturbo alimentare? L’ortoressia 2

    Tutto può diventare preda di ossessioni. Anche il cibo. Si chiama Ortoressia l’ossessione di volere mangiare solo cibi “sani”. All’inizio iniziano per fare la pulizia di intestini pigri, poi quasi religiosamente si impongono una dieta per un minimo di tre giorni alla settimana; poi scoprendo che ogni volta che reintroducevano cibo solido i soliti problemi di stomaco tornavano facendoli sentire ancora peggio di prima, diventava una scelta unica.

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  • La resilienza è un compito essenziale dei genitori

      Essere genitori è un lavoro difficile e molto duro. Spesso capita di sentire genitori che lo affermano, hanno bisogno di essere capiti, di essere apprezzati per gli sforzi che fanno. Altri invece dicono genitori è la cosa più difficile da fare per giustificarsi, per spiegare come mai non ce l’hanno fatta. Io stesso lo dico in certe occasioni, in un colloquio o in una conferenza, chi si ingaggia deve sapere che gli è chiesto molto, ma che può averne molte gratificazioni; innanzitutto quella di sentirsi parte della riuscita del figlio o della figlia a cui dedica attenzione con amore.

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